Cibo da strada? no da palestra!

Nov 15th

Mi sono segnata in palestra (anzi, centro sportivo che fa più trendy). Mi rendo conto che la notizia è di quelle sconvolgenti ma era cosa che andava fatta. Non si poteva più procrastinare. Prima o poi succede e anche io ho dovuto cedere all’esigenza di andare in palestra, non fosse altro per riuscire a fare due rampe di scale senza arrivare col fiatone a casa.  La sportiva di famiglia è mia sorella più piccola, la zia d’america, tornata in Italia da quel dì, che di fitness, palestra e sana alimentazione ne fa una bandiera. Oltretutto èp medico..quindi la rottura di scatole è completa.  Come faccio a non seguire i suoi dictat consigli??

Presa dalla necessità di tentare di rallentare il declino fisico, mi sono segnata alla sua palestra, contando sul fatto che “fare sport in due è più bello, dà più spinta e costanza”. Il fatto che lei è molto seria nella sua preparazione.  A me invece, ne succedono tutti i colori. Io sono quella che su tutte le cose teoriche è sempre stata brava..ma sulla pratica ha una maestria e una manualità degna di un bradipo con le zampe palmate. Nulla di strano quindi se questo è il resoconto dei primi giorni di palestra! (lo ammetto: dopo due tre settimane va quasi meglio … finisco addirittura per non farmi notare).

Giorno -1 (il giorno prima di andare il palestra)

Mia sorella per telefono mi dice: “portati un asciugamano.”
Io ho pensato fosse per la doccia e siccome ho messo a lavare l’accappatoio ho direttamente messo un telo da mare nella borsa. Piccola nota: io appartengo a quella categoria di donna che in spiaggia, appena esce dall’acqua, si avvolge nell’asciugamano adducendo la famosa scusa “fa veramente freddo”—per questo motivo, di norma i miei teli da mare sono almeno una piazza e mezza.

Giorno 0 (prima lezione)

Il giorno zero ho però fatto una clamorosa scoperta: l’asciugamano non era affatto per la doccia ma per poggiarlo, per ovvi motivi igienici, sui vari aggeggi tecnologici (alias macchine per fare gli esercizi)..e quando mia sorella l’ha  visto, sibilando mi ha detto “ma che ti sei portata..è enorme!!”.

Osservazione fine e veritiera, perché anche piegandolo in 4, quel telo avvolgeva tutti i sedili, arrivando fino a terra e incastrandosi ogni volta che qualche ingranaggio ruotava. La mia personal trainer, a un certo punto ha deciso di mostrarmi gli squat (si dice così? Non so ma sono certa che voi li conoscerete). Nel mostrarmi come mettere una sbarra pesante, con altrettanti pesanti pesi, sulle spalle e fare piegamenti improponibili,
mi dice “ora non metto i pesi che ti faccio vedere solo come devi prendere la sbarra e piegarti”. Presa da sacro fuoco ginnico, ci’ho provato e, per prima cosa,  ho fatto cadere quella sbarra per terra…tutti si sono girrai e l’istruttore sì è messo a ridere, mentre mia sorella arisibilava! Non solo, ha provato a farmi usare una specie di pressa per le gambe (questa proprio non lo so come si chiama) ma io non riuscivo a sollevarla neanche da scarica…ma lei s’è rifiutata e ha detto che 5 kg non me li metteva perché si vergognava troppo, quindi ne ha messi 10.
A un certo punto mi ha fatto vedere un attrezzo per i bicipiti (si deve tirare con la braccia sollevate un peso che dire immenso è poco  e arrivare davanti alle spalle….solo che io mi sono data, con molto impegno, quella sbarra in testa facendomi un male cane! allora l’istruttore mi ha detto, di nascosto, dato che mia sorella era momentaneamente impegnata “non ti preoccupare, a tua sorella non lo diciamo!”. E più o meno questo è stato il primo giorno.

Giorno 1 (lezione da sola)

All’alba del giorno 1, mi sono svegliata con l’idea di andare in palestra verso le tre del pomeriggio, fare tutto ciò che dovevo (attrezzi, tapis rulant, corsa, et etc) e poi provare finalmente la tanto decantata SPA (sauna, idromassaggio, bagno turco).

Sarei stata da sola, senza la “personal trainer di famiglia”…ma ero pronta. Arrivo in palestra decisa, mi cambio, chiudo il lucchetto dell’armadietto e via di corsa sul tapis rulant , attrezzi vari, bicicletta. Insomma, troppi danni non l’avevo fatti. Tutta contenta penso alla sauna che si avvicina … quando il panico comincia a salier: non trovavo la chiave del lucchetto dell’armadietto. Il caso e la norma del centro sportivo vogliono che ognuno si porti un piccolo lucchetto per l’armadietto. Quello che mio marito aveva trovato in casa sembrava uno antiscasso! Praticamente aveva la U grossa come il mio dito!!! D’altra parte, meglio stare tranquilla. Questo era ciò che mi ripetevo mentre non trovavo la chiave e pensavo che, ovviamente, avevo tutto dentro l’armadietto. Presa da sano sconforto.  ho chiesto alla reception e una cortese ragazza mi risponde con un altrettanto cortese “non si preoccupi, chiami la donna delle pulizie che verrà con la tenaglia. Sa, ai bambini ogni tanto capita”. Ecco come una semplice frase può distruggere l’autostima.

Dopo lunga e faticosa ricerca nei camerini, mi vedo arrivare la prima signora con una tenaglia che grossa come il mio braccio (vi mostro la foto e immaginatela lunga almeno 60 cm) e, mentre le altre signore ci guardavano,insieme cercavamo di aprire il lucchetto.

Niente. Ci siamo state 10 minuti ma tanto il lucchetto resisteva, quanto la mia vergogna saliva. Al che è andata a chiamare rinforzi. La nuova signora era più esperta e, non senza parecchia fatica, riesce a rompere il lucchetto. Ma Lui, ferito, è immobile e non si sposta. La seconda signora non era tipo da arrendersi e, sempre con la tenaglia enorme,  lo rompe dall’altro lato, facendo schizzare un pezzo di ferro sul mio braccio..ma nulla, anche in questo caso non si sposta, incastrato fra i due sportelli. Lo rompe una terza volta, facendo schizzare pezzi di lucchetto in testa a varie ragazze e stavolta quello cede! E meno male. Mi vergognavo da morire.

Però la sauna la dovevo provare, non volevo uscire da lì senza averlo fatto. Mi armo di tutto punto (cioè accappatoio, asciugamano, cuffia, acqua, etc) ed esco. Mi scordo la tessera per entrare nella SPA, torno indietro, riesco..e faccio per entrare negli spogliatoi degli uomini quando mi bloccano con un “signora, lei lì non può andare!! E io penso “ma perché ste cose capitano solo a me???”. torno indietro e prendo la porta giusta. Però non avevo capito che nella sauna c’erano sia uomini che donne. E siccome in quel momento c’erano 3 signori con tanto di tatuaggio di dragoni vari … niente sauna, non mi potevo chiudere là dentro con loro. Allora ho ripiegato sul mega idromassaggio! Solo che non ho calcolato le misure del gradino e sono praticamente caduta addosso a una ragazza!  A quel punto  mi sono immersa e non mi son mossa più, per non fare guai …. fin quando quei 3 non sono usciti dalla stanza della sauna e ho visto la ragazza di prima andarci..quindi ci sono, finalmente, andata pure io.! Non è successo nulla di sconvolgente, tranne che un addetto mi ha redarguita perché non avevo l’asciugamano (o troppo o niente, vie di mezzo io, mai). E sono tornata indietro. Con la speranza che non mi avessero rubato tutto. Ma guardo da lontano verso l’armadietto e mi sembrava tutto aperto. Al che mi sono fiondata verso l’armadietto dicendo ad alta voce “oh nooo”…ma non era quello mio e una ragazza seduta lì vicino s’è spaventata! “oddio che paura! Ma guarda quello è il mio” “ah meno male, scusami mi dispiace” “no figurati, è solo che mi hai spaventato a morte”. Il livello di autostima era a quel punto non pervenuto. Non vi dico poi quando l’ho raccontato a LEI “nooo, ma lì mi conoscono tutti!!” “ ma io non ho detto che sono tua sorella!” “Ah, meno male!”

Mia sorella mi ha anche fornito delle norme alimentari (in attesa di una sua temuta mail con la dieta stabilita). Una di queste linee guida recita “mangiare riso, invece che la pasta”.

Ecco, perfetto. Il riso è esattamente il motivo per cui ho raccontato tutto questo popò di roba nel post dell’MTC di questo mese. Roberta e l’MTC girls ci hanno prescritto le arancine (femmine) e a me non è parso vero che considerarle cibo da palestra (altro che cibo da strada). E’ colpa mia se è condito, ripieno, impanato e fritto? Forse mia sorella aveva escluso tutto questo? No, e allora che arancine siano. Sto solamente seguendo una dieta adatta all’esercizio fisico! Ringrazio in anticipo l’MTC per il favore che mi fa nell’aiutarmi a tornare in forma!

Arancine dicevamo! Per la procedura, vi rimando al post di Roberta dove troverete le spiegazioni e il passo passo per cucinare delle ottime arancine! Io mi nsono concentrata su ripieni e panatura (come l’MTC permetteva)  e ho creato queste 3 alternative. Innanzitutto: quella scura non è, ripeto NON E’, bruciata! E’ solo che sta precorrendo i tempi ed è un’arancina natalizia, impanata nel PANETTONE! Eh sì, proprio lui, abbrustolito e frullato! L’arancina chiara non è, ripeto NON E’, anemica! E’ solo impanata nella farina di mais bianca! La terza e ultima arancina sembra normale..ma è hot, davvero hot (ha un ripieno di ricotta, ‘ndujia e capperi)!!!

 

Prima di lasciarvi, finalmente, alle ricette, prendo l’occasione per segnalarvi un bel post di Elvira:  è una notizia da diffondere e su cui riflettere! E se è possibile dare una mano, ancora meglio! I ragazzi della Locanda dei girasoli ve ne saranno grati!

Arancina natalizia, con impanatura di panettone e ripieno di ricotta, cannella e uvetta

Ingredienti

  • fette di panettone (io ne ho utilizzato uno piccolo intero)
  • 100 g di ricotta
  • 20 g di uvetta
  • 20 g di parmigiano
  • Cannella

Procedimento

  1. Far abbrustolire su di un padellino antiaderente, il panettone tagliato in pezzi. Quando sarà croccante, lasciarlo freddare e poi passarlo nel mixer e ridurlo ad una grandezza simile a quella del pangrattato. Mescolare la ricotta, il parmigiano, l’uvetta e la cannella. Riempire le arancine con questo ripieno e impanarle col pan grattato di panettone.
http://www.cookingplanner.it/2012/11/15/arancine-per-mtc/

Arancina Nordica, con impanatura di farina di mais bianca e ripieno di gorgonzola dolce al cucchiaio

Ingredienti

  • Farina di mais bianca
  • 200 g di gorgonzola dolce al cucchiaio (formaggio molto più morbido di quello in fette….lo adoro!)

Procedimento

  1. Riempire le arancine con un cucchiaino di formaggio e impanare con la farina bianca di mais.
http://www.cookingplanner.it/2012/11/15/arancine-per-mtc/

Arancine hot, con ripieno di ricotta, ‘nduja e capperi

Ingredienti

  • 200 g di ricotta
  • 30 g di ‘ndujia ( a piacere, a seconda che lo vogliate più o meno piccante)
  • 2 cucchiaini di capperi

Procedimento

  1. Mescolare tutti gli ingredienti del ripieno, riempire le arancine e continuare come da ricetta.
http://www.cookingplanner.it/2012/11/15/arancine-per-mtc/

About the Author,

Maria Grazia Viscito, alias Caris, 39 anni, ingegnere, di Roma, con una grande passione per il cibo e la fotografia, cucina "per legittima difesa"