I “miei” PREMI dell’MTC

Set 18th

Mese dopo mese, le MTC girls distribuiscono premi a profusione, scatenando ironia e creatività. Mi sembra giusto ricambiare la loro prodigalità, quindi questo mese permettetemi di assegnare loro dei premi simbolici, i miei PREMI MTC DI SETTEMBRE, con la ovvia premessa che è impossibile avvicinarsi ai LORO premi e che questo vuole solo essere un omaggio.

La Alessandra: premio per la “forza..rara

In tanti si chiedono come faccia a far tutte le cose che fa. La risposta è che le sue giornate non sono lunghe come quelle dei comuni normali ma durano 36 ore e quando le regalano un’agenda, questa deve essere almeno in formato A4. Quello che molti non sanno però è che fin da bambina la Nostra non perdeva una puntata di un noto telefilm, registrando giornalmente tutte le avventure dell’eroina e sognandosi la notte le culottes azzurre con le stelle ed il corpetto rosso con delicati ramage dorati. Oramai, dalla maggiore età, conosce a memoria tutte le battute di ogni episodio e fonti accreditate l’hanno vista aggirarsi per gli uffici di vari produttori televisivi proponendosi come protagonista per un remake ambientato in quel di Genova, dall’esplicativo titolo “belin..che wonder woman”.

 

La Daniela: premio per la perseveranza

Per tutta la vita la Alessandra, in qualsiasi casa si trasferisse, se la ritrovava come vicina della porta accanto tanto che ha non ha mai capito i veri scopidi quell’affetto e vicinanza estremi. Non sappiamo i motivi di questa perseveranza ma i maligni sostengono a piena voce che Daniela abbia scritto su una comune piastrella di ceramica, appesa all’uscio di casa, “l’erba della Vicina è sempre più verde”. Rimangono tuttora sconosciute le  rarità botaniche coltivate nell’orto della Alessandra ma è cosa conclamata che il libro sfogliato più frequentemente dalla Dani sia questo.

La Giorgia: premio per l’inventiva

Una volta era serena: aveva la responsabilità di scegliere le 3 foto vincitrici del MTC del mese. Compito di responsabilità ma fattibile. Le cose man mano si sono complicate. Il numero di sfidanti è cresciuto esponenzialmente e si sa quanto siano permalosi gli sfidanti dell’MTC tutto. Le prime 3 posizioni non potevano più bastare e la Giorgia si è ritrovata ad inventarsi, nel tempo, categorie sempre nuove per premiare le tante foto. Dopo la categoria della foto più originale, di quella più elegante, di quelle più colorate, non sa più cosa inventarsi. Ormai vaga per le strade chiedendo ai passanti  criteri di valutazione per i giusti bilanciamenti del bianco, per inusuali interpretazioni della regola dei terzi, per  uso delle luci e ombre, etc etc. Sta segretamente cercando il modo di sabotare tutte le reflex e compatte dei partecipanti, pur di non dover premiare anche la categoria delle” foto scattate con luna piena, durante un anno bisestile  e di un giorno del mese dispari”.  Quello che ha intenzione di fare è di inviare gratuitamente un rivoluzionario modello di macchina fotografica (che è vero..vi giuro) ad ogni sfidante dell’MTC, accompagnato da un biglietto con la scritta “fatti un ritratto: prova l’autoscatto

Ultima ma non ultima…

La Vittoria: premio per il gonfiamento più grosso

Ha trascorso tutta un’estate pensando e ripensando a quale piatto proporre per settembre. La scelta era ricaduta su di un piatto tradizionale, senza troppi grilli per la testa, con lo scopo di diffondere la cultura della cucina ligure nel mondo. Mai e poi mai avrebbe immaginato un proliferarsi di torte con palloncini più o meno sgonfi, più o meno bucati, più o meno evidenti. L’obiettivo degli sfidanti, rispetto alla Pasqualina, è stato solo uno : chi riesce a gonfiarla di più? La Vitto ha sviluppato la nota e devastante “sindrome della cannuccia”, che la costringe a raccattare tutte le cannucce a gomito che trova per riuscire a gonfiare contemporaneamente le pasqualine partecipanti! Questo un esempio di ciò che l’aspetta.

Finiti applausi a scena aperta, commozione per i premi e facce attonite delle vincitrici come a dire “ma ho vinto proprio io????” (scena tipica degli Oscar), veniamo a noi. Passato lo scorso post, mi era rimasta la voglia di fare un’altra Pasqualina. Il problema era che, dopo aver propinato la Pasqualina salata a pranzo (“sentite quanto è buona”), a cena (“stasera non mi va di cucinare…vi va la Pasqualina?”) e a pranzo del giorno dopo (“ ma ora i sapori si sono assestati, è tutta un’altra cosa”), non avevo il coraggio di preparare un’altra torta salata. Appunto. Salata. Ma dolce sì, avevo la voglia. Conoscete tutti oramai le arti oratorie della Ale, la quale, alla mia timida partecipazione del desiderio di fare una torta salata, ha risposto con un “dai, falla” talmente convincente che non me lo sono fatta ripetere due volte. E dato che nel caso di quella salata mi ero buttata sulle origini pugliesi, per par condicio le origini campane l’avrebbero fatta da padrone nella versione dolce: limoni sfusati amalfitani  e passa la paura. Nulla di difficile o con abbinamenti inusuali, solo buona ricotta di pecora e una pasta al limone sfusato da mettersi le mani nei capelli! In mancanza di questo nettare degli dei, potete sempre riversarvi su di un buon lemon curd, per esempio. AH, dimenticavo: con questa ricetta partecipo, ovviamente, fuori concorso (e a questo punto non so se è più per la ricetta dolce o per il post) all’MTC di Settembre!

Torta pasqualina dolce al limone sfusato

Prep Time: 2 hours

Cook Time: 40 minutes

Total Time: 2 hours, 40 minutes

Torta pasqualina dolce al limone sfusato

Ingredienti

  • Per la sfoglia
  • 300 g di farina 0 (o di manitoba, come consiglia Vitto: io ho usato la manitoba perché la 0 non l’avevo)
  • 30 g di olio
  • ½ bicchiere di vino bianco secco
  • ½ bicchiere di acqua
  • Per il ripieno
  • 400 g di ricotta di pecora
  • 3 cucchiai di crema di limoni sfusati (o dell’ottimo lemon curd)
  • mezzo bicchierino di limoncello (jn caso il composto fosse troppo compatto, altrimenti potete anche evitare)
  • 100 g di zucchero (se necessari)

Procedimento

  1. Impastare 300 gr di farina “0” (meglio manitoba regge meglio quando si tira sottile) con sale, 30 gr di olio, ½ bicchiere di vino bianco secco e circa ½ bicchiere di acqua bastante per una pasta morbida (circa 150 gr di liquidi), ma non appiccicosa. Dividere in 5 palline e fare riposare coperta almeno 1 ora, meglio 2.
  2. Nel frattempo, lavorate la ricotta con la crema di limoni e 100 g di zucchero (la mia crema era un po’ aspra e necessitava dello zucchero. Regolatevi di conseguenza, doveste usare il lemon curd)
  3. Stendete una pallina in una sfoglia sottile e foderate il fondo e le pareti di una teglia tonda (diametro 22-24) unta d’olio facendola un poco debordare (ungete anche il bordo della teglia altrimenti la pasta si strapperà quando dovrete arrotolarla). Ungete la pasta di olio con il pennello, stendete la seconda sfoglia. Versate sopra il composta di ricotta e limone e livellate bene. Le altre 3 sfoglie devono essere tirate sottilissime e non devono assolutamente avere buchi; io le tiro prima con il matterello e poi mi aiuto allargando la sfoglia con i pugni infarinati e ruotandola (non è facile farlo senza bucare la sfoglia). Tirare la prima delle tre sfoglie e coprire il ripieno facendo debordare la sfoglia di lato. Ungere bene la superficie con un pennello o con le dita delicatamente. Appoggiare la seconda sfoglia, ungere bene, appoggiare al bordo una cannuccia per soffiare aria fra uno strato e l’altro di pasta del coperchio, appoggiare l’ultima sfoglia e ungete anche questa molto bene. A questo punto arrotolare il bordo a cordoncino (se è troppo tagliarne una parte con le forbici).
  4. Se usate una cannuccia con il gomito non ci sarà rischio che qualche micro goccia di saliva arrivi alla torta, terrore di molti!!! Una volta si usava un maccherone lungo!
  5. Quando è ben gonfia come un palloncino togliete rapidissime la cannuccia e sigillate l’apertura.
  6. Infornare a 180° per 40-50 minuti o fino a doratura della pasta.
  7. Appena tolta dal forno spennellate delicatissimamente di olio.
  8. Quando è fredda spolverate di zucchero a velo.
http://www.cookingplanner.it/2012/09/18/i-miei-premi-dellmtc/

About the Author,

Maria Grazia Viscito, alias Caris, 39 anni, ingegnere, di Roma, con una grande passione per il cibo e la fotografia, cucina "per legittima difesa"