Letterina di Babbo Natale…c’è grossa crisi

Nov 30th

IMPORTANTE: dopo l’ultimo post, dato che moltitssime persone mi hanno chiesto cosa potessero fare, stiamo organizzando una piccola iniziativa  per il 13 Dicembre…Vi aggiorno presto, così se avete voglia, potrete parteciparvi! Nel frattempo, mi sembra giusto continuare con i racconti di quello che combinano i miei due furbacchioni…perchè la vita continua, i bambini fanno sempre Natale e avere qualche idea in più, in tempi in cui fare regali costosi sembra impossibile, non fa mai male!!

Sarà che il Natale è la festa preferita di tutti bambini, miei compresi, sarà che a casa nostra l’arrivo di Babbo Natale in carne e ossa (con tanto di costume comprato ad hoc per l’occasione) è L’Evento che aspettano con ansia e venerazione per tutto l’anno, sarà che Albertino e la Pasionaria cominciano a decidere i regali del natale successivo all’incirca verso Febbraio (quando è appena finita la sbronza dei regali del passato natale)…insomma, saranno un sacco di cose ma l’arrivo di fine novembre-inizio dicembre è sinonimo, per me, di scrittura, copiatura, coloratura e invio della famigerata letterina di natale. Spesso c’è la richiesta di giochi un pò costosi, dettati sia dalla pubblicità martellante del momento sia dalle infinite discussioni con gli amichetti di scuola…per cui, almeno finora, è sempre stato un tripudio di pupazzetti di supereroi alieni dalle forme improbabili, macchine stratosferiche, cucine giocattole e bambole varie. Con la scusa del “va beh Natale viene una volta sola” (come se nel resto dell’anno non glieli regalassero) i familiari si sono sempre divisi i vari giochi e alle mie velate proteste e suggerimenti del tipo “fate loro le tute da ginnastica che le distruggono” mi sono spesso sentita rispondere “ehhh..ma a Natale si fanno i giochi..ai vestiti ci pensate voi”, come se stessimo parlando di poveri orfani del Burkina Faso, senza giochi con cui alleviare le proprie sofferenze, e non di due bimbi la cui stanza trabocca di strani aggeggi colorati di ogni forma e dimensione. In genere in questo periodo cominciano a snocciolare la lista ufficiale che io cerco sempre di limare un pò, per quello che è possibile. Quest’anno sono in guai grossi (tanto per cambiare) dato che ieri sera, prima di addormentarsi, Mimì e Cocò hanno espresso le loro scelte.

Io stavo con loro per il solito rito propiziatorio del sonno quando Albertino se ne esce con una domanda un pò spiazzante:

” Mamma, quanto viene un televisore 3D?”

Io non conosco neanche i prezzi dei televisori normali, figuriamoci quelli 3D ma conosco Albertino e so che una domanda simile vicino Natale non poteva essere fatta a caso.

“Ehmmm, perchè?”

“Perchè la vorrei per Natale”

Una delle regole con i miei figli è: NON MENTIRE perchè tanto ti scoprono. E dovevo seguirla anche in quel caso..invece ho contravveduto, sbagliando…

“Ma guarda che il 3D non c’è per le televisioni, c’è solo al cinema”. Speravo, ingenuamente, di essermela cavata.

” Ma che dici mamma…zio c’ha la telvisione 3d in camera sua”

“Ma mica è 3D quella”

“Certo che sì…zio c’ha pure gli occhialetti”

Ecco, devrò impedire che, in futuro, mio figlio bazzichi nella stanza iper tecnologica di mio fratello…ma a parte questo, in quel momento era pura emergenza: e come potevo accontentarlo su una richiesta simile??? neanche volendo!

“Senti…non ti sembra che sia una richiesta un pò eccessiva per Babbo Natale? Se spendesse tutti quei soldi per un regalo solo poi non ci sarebbero regali per altri bimbi. Perchè non pensi a qualcosa di alternativo?”

L’espressione non era convintissima…” Hummm la prossima volta che vado da zio ci penso”

A questo punto era il turno della Pasionaria. Vi confesso che pregustavo le richieste riguardanti bambole, case delle bambole, vestiti delle bambole e trucchi delle bambole. Cose fattibili e femminili insomma. Anche in questo caso, avrei dovuto saperlo che non poteva essere. Lei mi fa

“Mamma, IO invece vojo il PUCCHIAIO della Roma suo.”

Ora, non solo voleva un pucchiaio, che tradotto in gergo umano sarebbe un Cucchiaio, ma voleva quello della Roma e per di più quello del fratello. Quando Albertino aveva un anno circa, un amico molto tifoso gli regalò un completo pappa della Roma che da allora è stato sempre usatissimo, non solo dal legittimo proprietario ma anche dalla sopraggiunta sorella. Questo completo pappa, fatto di tazza, pucchiaio, forchetta, piatto piano e piatto fondo è sempre oggetto del contendere. In particolare quel bendettissimo cucchiaio, che ormai ha anche tutte le figure rovinate, è causa di litigi senza fine. Quindi lei mi stava chiedendo un regalo complicatissimo…ho pensato che era decisamente più fattibile il televisore 3D. Già mi vedo alla ricerca di un completo pappa che possa rubare il cuore alla Pasionaria ma so che non sarà impresa facile: ne ha uno delle principesse Disney che sì, per carità, le piace…ma rinuncerebbe a tutto il suo corredo da cucina per quel pucchiaio della Roma rovinato da anni di lavostoviglie.

Per quest’anno quindi, ho saggiamente deciso di rimandare il più possibile la stesura della letterina a Babbo Natale, per cercare, biecamente, di sviarli dalle loro attuali richieste.

Come vi dicevo, continuano le sperimentazioni cantucciane per i prossimi sacchetti-regalini natalizi. Ieri è stata la volta del cedro e del pistacchio ma non due qualunque eh: cedro candito proveniente direttamente dalla Calabria e crema di pistacchio di Bronte, non quella simil nutella…proprio crema concentratissima, della seria “apri il barattolo e inonda casa di profumo di pistacchio”. La versione del cantuccio di Knam è stata quindi in verde!

RICETTA: CANTUCCI CEDRO E PISTACCHIO da una ricetta di Ernst Knam

Ingredienti

  • 2 uova grandi
  • 230 gr zucchero semolato
  • 300 gr farina 00
  • 100 gr di cedro candito
  • 100 gr mandorle
  • 2 cucchiai di crema di pistacchio (io di bronte)
  • 30 ml latte
  • 1 cucchiaino raso di ammoniaca per dolci
  • 8 gr. lievito
  • poco zucchero a velo
  • 1 pizzico di sale
Procedimento (Lascio quello di Paoletta che è perfetto)
Scaldare il forno a 170°
Ridurre il cedro in piccoli pezzi.
Con le fruste elettriche montare le uova con lo zucchero finchè son gonfie e montante e l’impasto, sollevandolo e ricadendo, scrive….
A questo punto, con un cucchiaio di legno, incorporare la farina setacciata insieme al lievito e al pistacchio.
Diluire l’ammoniaca per dolci con il latte e unire anche questo al composto.
Unire le mandorle e i pezzetti di cedro, mescolare bene perchè il tutto sia ben amalgamato. (I pezzi di cedro e mandorle, li ho uniti subito al composto uova e zucchero, e solo dopo ho messo la farina. Questo perchè i pezzi erano appiccicati tra di loro e ho pensato che in questo modo si staccassero, ed ho fatto bene!))
Su una teglia mettere un foglio di carta da forno.
Siccome l’impasto è molto morbido, su un foglio di alluminio spargere un po’ di zucchero a velo, con le mani umide prelevare un po’ di impasto e rotolarlo nello zucchero a velo dandogli la forma di un salamotto. Così è più agevole metterlo nella teglia schiacciandolo un po’ in modo da dargli la forma dei cantucci.
Procedere fino ad esaurimento dell’impasto.
A me ne son venuti 4.
Tenerli un po’ discosti perchè si allargano molto, effetto dell’ammoniaca.
Cuocere in forno caldo per circa 10 minuti, (nel mio forno ci sono voluti circa 20 minuti) dopodichè, togliere dal forno e lasciar riposare per 20 minuti. Abbassare il forno a 150°.
Trascorso il tempo, tagliarli in obliquo con un buon coltello, rimetterli nella teglia, infornarli nuovamente per altri 5 minuti. (io li ho tenuti 5 minuti)
Sfornare e lasciar raffreddare.

About the Author,

Maria Grazia Viscito, alias Caris, 39 anni, ingegnere, di Roma, con una grande passione per il cibo e la fotografia, cucina "per legittima difesa"