Pensavo fosse amore…

Mar 8th

Il momento è arrivato, inaspettato, un po’ crudele,  definitivo. In passato ci avevo anche pensato ma lo svolgersi dell’azione è stato..dirompente, oserei dire, e anche con un finale spiazzante. Parlo dell’innamoramento e relativo fidanzamento. Non di uno solo ma di entrambi i miei figli. Albertino, la Pasionaria ed io trascorriamo molto tempo in macchina e quindi finisce che ci raccontiamo gli avvenimenti della giornata in mezzo al traffico, per buona pace di quelli che consigliano ambienti sereni e rassicuranti, come la camera dei giochi, per trascorrere un po’ dei tempo con i figli. Siccome Roma impone spostamenti con tempi biblici anche per il tragitto casa-dei-nonni-casa-nostra (e siamo a 3 km) finisce sempre che la mia piccola Agila, indecentemente cosparsa di giochi, fogli da disegno, briciole varie, e con una leggerissima ammaccatura che mi porto dietro da settembre (e va beh..capita di prendere un muretto facendo marcia indietro no??? Magari capita un po’ meno di non riuscire a portare a riparare lo sportello per i mesi successivi ma io faccio parte della categoria “danno alla macchina solo estetico? Take it easy”) ..dicevamo, che la mia piccola Agila sia il luogo di elezione per le confidenze, i balletti improvvisati a suon di radio, le litigate su di chi sia il bay blade verde o quello azzurro e così via.

L’altra sera Albertino, il mio piccoletto, quello che mi dice che sono la “mamma bella più del mondo” esordisce con un : “mi sono fidanzato e lei mi ha baciato”. Ma sono cose da dire così? Il tono non lasciava adito a fraintendimenti: non scherzava mica, il bacio c’era stato e pure intenso. “ E questa chi è?”..m’è scappato, lo ammetto! E chi era quella che aveva rubato il cuore di mio figlio?   “il nome non te lo dico, è un segreto. Ma oggi è entrata in classe e mi ha sbaciucchiato tutto. Fa la IV. Le devo scrivere una lettera ma tu non la devi vedere”  La disfatta, una Waterloo in piena regola. La tizia, di 3, dico 3 classi avanti, entra, lo riempie di baci (compromettendosi) e mio figlio che fa? Ride? se ne vanta con gli amici? La prende in giro? NO: LUI le scrive una lettera, perché è romantico e sensibile. Quindi io ho fatto un ottimo lavoro..di cui godrà un’altra donna. Duro destino quello della mamma. Un misto fra tenerezza e nostalgia, orgoglio e gelosia mi vorticano per la testa quando ci pensa la Pasionaria a riportare le cose al loro posto: “Anche io sono fidanzata, con Leo”.

Un passo avanti: lei almeno il nome non aveva problemi a dirmelo. Già sorridevo della sua prima simpatia che lei continua “ e poi con Marco, Gabriele, Lorenzo e Simone. Simone è un po’ sciocchino … ma è bello” E qui non mi sono proprio potuta trattenere e mi sono girata un attimo a guardarla (prima o poi mi arrestano): “ ma come?? 5 fidanzati?? Ma che dici? E loro lo sanno? “ “certo…io vojo 5 fidanzati: Leo, Marco, Gabriele, Lorenzo e Simone. Simone è un po’ sciocchino ma è bello. Io so principessa, mamma, come Senerentola” (abbiamo qualche problema a pronunciare la c come prima lettera..viene perennemente sostituita con la S). Considerando che all’asilo ero follemente innamorata di tale Giacomo ma che per timidezza non sono mai riuscita a parlargli, che alle elementari il mio cuore batteva per Antonello ma prima della V non sono riuscita a salutarlo (5 anni c’ho messo), che alle medie mi piaceva Claudio ma che mi vergognavo a parlarne persino con la mia migliore amica (Viviana, ora lo sai!)… come ha fatto a venirmi fuori una figlia che, al primo anno della scuola dell’infanzia, è così determinata da avere 5 fidanzati? Da chi ha preso? No dico … è avanti. Cercavo un appiglio “ma, forse esageri un pochino? Magari tu ne preferisci uno solo!” “No..tutti. Mi danno un pezzetto di merenda tutti quanti” Tornati a casa, Albertino ha disegnato cuori, fiori, soli e lune appassionatamente e nel più profondo silenzio, La Pasionaria ha tolto la merenda dal suo zaino dicendomi “tanto non mi serve” e io ho cucinato, un po’ stordita, pensando a quale tipi di problemi di cuore avrei dovuto affrontare.

E, con tutto questo romanticismo in giro, che ho cucinato? Una romanticissima brioche ma non una qualunque: la brioche di Saint Genix con praline rosa di Michel Roux (dal suo libro Frolla & Sfoglia). Ora, già Roux di suo è il re degli impasti ma a questa tenevo particolarmente per via delle presenza della praline rosa. Fino a poco tempo fa, non sapevo che fossero di Saint Genix (ridente cittadina francese). Le conoscevo per via del fatto che una zia francese le portava ogni estate a mia nonna e lei le metteva nel suo ciambelline. Il gioco prferito di noi nipoti era quello di tagliarsi la fetta con dentro la pralina rosa. Erano tanti anni che non le vedevo più, fin quando me ne ha dato notizia la bravissima Edda…che me le ha anche mandate, avvolte in una graziosa carta rosa (di che altro colore poteva essere?  ). Ringrazio Edda che mi ha fatto rivivere dei momenti molto belli. Posso solo dire che sto sezionando e tagliando ad arte la brioche in cerca di tutte le praline rosa. Tanto, dato che a mio aprere è ottima anche come pan brioche..credo che stasera avremo pan brioche con formaggio e salumi per cena!!!!

Prima di lasciarvi la ricetta, un suggerimento per tutto coloro che si trovano a Napoli: alla Città del Gusto partenopea si svolgeranno, durante il mese di Marzo, i corsi dei maestri cioccolatieri Perugina! Che c’è di meglio di un corso sul cioccolato per prepararsi adeguatamente alla Pasqua??? Qui potete controllare il calendario dei corsi e chiedere informazioni!

Brioche con praline rosa di Saint Genix

Prep Time: 30 minutes

Cook Time: 30 minutes

Total Time: 1 hour

Brioche con praline rosa di Saint Genix

Ingredienti

  • 70 ml di latte tiepido
  • 15 gr di lievito fresco
  • 500 gr di farina 00
  • 15 gr di sale
  • 6 uova
  • 350 gr di burro, leggermente ammorbidito
  • 30 gr di zucchero
  • 1 tuorlo sbattuto con un cucchiaio di latte
  • Praline rosa di Saint Genix (facoltative)

Procedimento

  1. Mettete in una ciotola il latte con il lievito e mescolate affinché si sciolga. Mettete la farina, il sale e le uova nella planetaria con il gancio da impasto e versateci il latte e il lievito. Mescolate 5 minuti a velocità bassa. Raschiate l’impasto dalle pareti della ciotola con una spatola, poi alvorate a velocità media per 10 minuti circa. A questo punto l’impasto dovrebbe essere liscio, elastico e ben amalgamato.
  2. Nel frattempo mescolate burro e zucchero in un’altra ciotola. Aggiungete qualche pezzetto all’impasto e poi, con il robot in funzione al minimo, aggiungete il resto, un pezzo alla volta. Quando il burro e zucchero è incorporato, aumentate la velocità e impastate per 6-10 minuti finché l’impasto è liscissimo elastico e lucido. Togliete il gancio da impasto e lasciate la pasta brioche nella ciotola. Coprite con un panno o con la pellicola e lasciate lievitare a 24° C per 2 ore, finchè è raddoppiata di volume. Impastate ancora rigirando la pasta per 2 o 3 volte con la mano. Coprite di nuovo la ciotola e mettete in frigo per qualche ora (non più di 24).
  3. Su un piano leggermente infarinato, premete la pasta brioche per 2 o 3 volte con il palmo della mano perché diventi elastica e malleabile. Mettere l’impasto nella teglia precedentemente imburrata. Posizionare le praline e spingerle leggermente all’interno. Lasciar lievitare a 25° per un’ora. Scaldate il forno a 180°. Spennellate la superficie della brioche con pochissimo uovo e latte e infornate per 35 minuti

Notes

io l'ho provata due volte, con due tempi di riposo in frigo differente: la prima volta 6 ore, la seconda 4. Ho preferito quella con 6 ore di lievitazione perchè leggermente più profumata.

http://www.cookingplanner.it/2012/03/08/brioche-di-saint-genix/

About the Author,

Maria Grazia Viscito, alias Caris, 39 anni, ingegnere, di Roma, con una grande passione per il cibo e la fotografia, cucina "per legittima difesa"