Il pollo peri peri per l’mtc n. 63!

Feb 18th

Intenzioni e coincidenze.

L’intenzione era quello di fare il pollo fritto per la gara proposta da Silvia, questo mese nell’mtc. Con tutto che amo il fritto, tanto da ripetere spesso che il fritto è la risposta, il pollo fritto non l’avevo mai cucinato.

Così ho anche imparato che prima va marinato e per un certo tempo, come è spiegato qui, poi va impanato e ci sono varie possibilità e infine va fritto.

La coincidenza è stato l’arrivo dell’ultimo libro di Donna Hay, Life in Balance. Bello, anzi bellissimo e per tanti motivi, foto meravigliose comprese.

Due avvenimenti quasi contemporanei e volete che non li abbia in qualche modo uniti? D’altra parte nel libro della Hay c’era un pollo marinato che mi ispirava molto, La Hay poi lo ha grigliato ma io ci ho visto la marinatura perfetta per il mio pollo fritto. Del resto, si chiamava Pollo peri peri e in particolare marinatura peri peri.

PeriPeri. Nome evocativo. Ho pensato ad una città dell’estremo oriente del pianeta, magari vicino a una come  Bora Bora. Sì certo, il nome ci stava tutto. E poi, peri peri, chissà che città meravigliosa, probabilmente come la compagna dal nome simile, messa su un’isola, circondata dal mare e dalla foresta. Insomma, Peri peri evocava spezie, solo, umidità e posti lontani. Un sogno di marinatura, insomma.

A guardare gli ingredienti, ce li avevo tutti, quindi sono partita con la marinatura del mio pollo, con la voglia di andarmi poi a cercare le immagini di quella che  certamente doveva essere una bellissima città.

Marino, impano e friggo. E mentre friggo, con aria sognante vado dal mio primogenito undicenne, impegnato a giocare alla play station e noto amante di KFC, dichiarando esultando “oggi ti faccio il pollo fritto!”

“Hu humm” risponde lui, senza spostare gli occhi dallo schermo.

“ Però avrà un sapore particolare, perché ho scelto una ricetta tipica della città di Peri Peri!” dico io, orgogliosa di quell’accenno, di fronte a colui che prende costamtemente 10 in geografia da quando va a scuola e che si guarda i migliori documentari del National Geographic.

Gira la testa di pochi gradi, mi guarda fisso e dice “Peri Peri non è una città” e poi ritorna con la testa sullo schermo del gioco.

“Ma cosa dici, certo che sì”

“Ti dico di no.”

“E cosa dovrebbe essere, secondo te.”

“Guarda su google, vedrai che lo trovi”

Oltraggio, mi ruba anche le battute.

Come osava mettere indubbio l’esistenza di Peri Peri? Vado su google e digito.

“da Wikipedia: Piri piri è un nome per alcune varietà di peperoncino, note anche come Piri piriPeri peri e Pili pili e anche dette diavolo africano; in inglese è anche noto come African Birds Eye Chili (peperoncino occhio d’uccelli). Alcune varietà appartengono alla specie C. frutescens, mentre altre a C. annuum. Alcune potrebbero essere un ibrido tra le due[1]. Sono tra le più piccanti che non appartengano alla specie C. chinense.”

Deglutisco. Torno a friggere.  Del resto, era o no tanto simile a Bora Bora?

impanato nella farina dopo la marinatura nel latticello

 

impanato in farina uovo e pan grattato dopo la marinatura peri peri

Per la gara di Silvia, ho scelto il suo pollo marinato nel latticello e infarinato, come ricetta da eseguire pedissequamente. Poi ho scelto un pollo con la marinatura di Donna Hay, la peri peri appunto, e impanatura classica, tutto servito con cipolle in agrodolce (da una ricetta imbattibile di mia zia Anna!), una salsa ottenuta con yogurt greco, aglio, senape, un goccio d’olio, un pizzico di curcuma e di timo.

 

Per il pollo impanato con la sola farina, ho seguito la ricetta e il procedimento di Silvia.

Il pollo peri peri

Il pollo peri peri

Ingredienti

    Per il pollo fritto
  • 4 fusi di pollo (o sovra cosce)
  • Tre uova
  • Due pugni di farina 00
  • Pan grattato
  • Sale
  • Olio extra vergine d’oliva di gusto leggero per friggere
  • Per la marinatura peri peri
  • 60 g di olio extravergine d’oliva
  • 3 spicchi d’aglio schiacciati
  • 1 cucchiaino di paprika affumicata
  • 2 cucchiai di timo tritato
  • 3 peperoncini rossi piccoli tritati (doveste trovare i peri peri, sarebbe il massimo..)
  • 2 cucchiai di aceto di vino rosso
  • Un cucchiaino di sale.
  • Per la salsa
  • 250 g di yogurt greco
  • Un cucchiaino di senape
  • Un pizzico di curcuma
  • Due cucchiaini di olio
  • Due pizzichi di sale
  • Un pizzico di timo
  • Per le cipolle in agrodolce
  • 1 kg di cipolle di Tropea
  • 100 g di sale grosso
  • 300 g di zucchero
  • 1 litro di aceto

Procedimento

  1. Per le cipolle in agrodolce, tagliare le cipolle a fettine sottilissime e disporle in un grosso barattolo. Aggiungere il sale, lo zucchero e l’aceto e lasciarle riposare per tre giorni.
  2. Sgocciolare per bene e mettere in barattoli sterilizzati e coprire con olio di oliva. Potrebbero utilizzarsi anche dopo tre giorni ma io preferisco aspettare un mese circa.
  3. Per la marinatura peri peri, mettere l’olio, l’aglio schiacciato, la paprika, il timo, i peperoncini, l’aceto e il sale in un robot da cucina e azionatelo fin quando è tutto ben mescolato (va benissimo anche il minipiemer). Versatela sulle cosce di pollo, copirte con la pellicola e mettete in frigorifero per quattro ore.
  4. Scolare bene il pollo e lasciarlo 30 minuti circa su una grata,poi passarlo nella farina, nell’uovo sbattuto con il sale e infine nel pan grattato.
  5. Friggere in olio ben caldo a 160 ° finché la temperatura al cuore non sarà fra il 68 e i 72 gradi 8 (per le cosce c’è voluto fra i 12 e i 15 minuti, a seconda della grandezza, molto meno per le parti del petto, volesse friggere anche quelle tipo nuggets)
http://www.cookingplanner.it/2017/02/18/il-pollo-peri-peri-per-lmtc-n-63/

About the Author,

Maria Grazia Viscito, alias Caris, 39 anni, ingegnere, di Roma, con una grande passione per il cibo e la fotografia, cucina "per legittima difesa"