Amaretti morbidi alle nocciole del Piemonte e cedro candito

Dic 16th

E’ passato un mese e mezzo circa dal salone di gusto di Torino e ancora ne conservo un ricordo vivido e molto piacevole. Mi spiace solo pensare che il prossimo sarà nel 2014…ma nei mie sogni più belli io sono già là!Ho portato tante cose indietro da quel viaggio, sia reali e (molto) mangerecce che emotive. Ringrazio davvero la Regione Piemonte per avermi dato la possibilità di conoscere prodotti e produttori che altrimenti non avrei mai scoperto! Tutte persone che lavorano giorno dopo giorno, con l’insicurezza di non sapere come andranno le cose, ma che si impegnano con passione per ottenere sempre il massimo! Francesca Martinengo e Clio Amerio, insieme ad  altre blogger e giornalisti del settore, ci hanno guidato in un tour tanto interessante quanto goloso fra alcune delle più belle realtà piemontesi … non posso che ringraziarle con affetto (e anche con rammarico posso dirvi che ho lasciato al salone la mia busta di gianduiotti di Guido Castagna..uno dei cioccolatieri che ci hanno fatto conoscere … non so che fine abbiano fatto ma il mio cuore ancora sanguina per quella busta!!!)

Il Piemonte è ricchissimo di eccellenze, impossibile scegliere. Però, dovendo cominciare a fare qualche pensierino homemade per Natale, ho pensato di usare uno di quelli più noti: la nocciola dolce gentile delle Langhe! Volevo proprio fare degli amaretti morbidi che avessero delle nocciole..e unire un tocco del sud (sia mai che lo tralasci!!)..quindi, invece del più classico abbinamento con l’arancia, questa volta ho usato del cedro candito, che insieme alle mandorle amare (per me introvabili, che mi ha regalato,direttamente dalla Calabria, una deliziosa ragazza! Grazie Lucia)…creano un mix particolare, non troppo dolce e stucchevole, anzi quella punta di amaro con il dolce del resto degli amaretti sposa benissimo!

Ah, dimenticavo….quello che vedete nelle foto, è un primo tipo di regalini per le mie amiche: piccoli pensieri ma che in genere sono sempre molto graditi: un pacchetto di amaretti morbidi alle nocciole e cedro e una tazzina da caffè..con uno dei sette nani! Lo confesso, me ne sono innamorata!

Apro parentesi! Vicino casa mia c’è un negozio di porcellane, cristalli e arredamento per la casa in cui potrei passare le mi giornate, sia perché amo la porcellana, sia perché loro, con la splendida presentazione dei loro “gioielli” danno continuamente spunto per la tavola, le foto, i regali! Lì in genere mi incanto a guardare le cose più preziose ma ciò non vuol dire che non si trovino anche cose molto graziose a costi modici! Ecco, le tazze con i nani di Biancaneve sono un esempio! Per chi fosse dalle parti della Casilina, a Roma… passate da Maria Laura e non ve ne pentirete! Chiudo parentesi!

Amaretti morbidi alle nocciole del Piemonte e cedro candito

Prep Time: 10 minutes

Cook Time: 10 minutes

Total Time: 20 minutes

Amaretti morbidi alle nocciole del Piemonte e cedro candito

Ingredienti

  • Mandorle dolci 150 g
  • mandorle amare 50 g
  • sale fino 2 g
  • zucchero semolato 250 g
  • cedro candito 80 g (ma potete anche metterne di più, secondo il vostro gusto)
  • nocciole (del Piemonte) 150 g tostate leggermente
  • albume 100 g
  • un foglio di ostia (facoltativo)

Procedimento

  1. Passare in un cutter mandorle, nocciole, zucchero e cedro candito tagliato precedentemente in pezzetti, fino ad ottenere dei granelli non troppo sottili. In una terrina a parte, sbattere l’albume per qualche secondo e poi unirlo all’impasto di frutta secca e zucchero. Su di una teglia, mettere il foglio di ostia ( o di carta forno) , formare delle palline irregolari con il composto, poggiare sulla teglia i dolcetti e far riposare per almeno 12 ore a temperatura ambiente.
  2. Cuocere a 180° per 8-10 minuti.

Notes

al tempo totale va aggiunto il tempo di riposo degli amaretti

http://www.cookingplanner.it/2012/12/16/amaretti-morbidi-alle-nocciole-del-piemonte-e-cedro-candito/

About the Author,

Maria Grazia Viscito, alias Caris, 39 anni, ingegnere, di Roma, con una grande passione per il cibo e la fotografia, cucina "per legittima difesa"