Cib’ARTE

Nov 24th

Roma è una città incredibile. Sarà che sono di parte, ma ciò che mi colpisce è la presenza di segni artistici di mille epoche e stili diversi. Epoca romana?Città con più segni dell’impero romano nonpotrei trovare. Medioevo? C’è ma si può definire Roma solo una città Medievale? No, perchè mica è solo questo. Il Rinascimento, il Barocco, l”800…potrei continuare…c’è tutto. Secondo me uno dei motivi per cui la chiamano la Città Eterna è che non si finisce mai di scoprirla. Si può andare in giro eternamente appunto e trovare sempre qualcosa di nuovo e purtroppo è vero che proprio i suoi abitanti conoscono poco della loro città. Quando ho letto del contest di Simona, Cib’Arte, il pensiero è stato “se non trovo qualcosa io….”.  Ma scegliere non è stato affatto semplice, come sempre quando si hanno troppe cose valide a disposizione. Così la scelta è caduta su una delle Piazze che ho visitato ultimamente, Piazza Navona. Quando ci sono stata era una giornata di Ottobre caldissima, con un sole splendido. I turisti invadevano piazza Navona e le sue fontane, gli artisti di strada erano lì, come al solito, sculture umane accanto a quelle delle fontane, che prendono vita per gli euro offerti. C’erano i pittori che riproducono visioni di Roma di tutti i generi e che fanno ritratti ai passanti. Difficile camminare per quanta gente c’era.

Però volevo vedere Piazza Navona meglio..e ci sono andata la scorsa mattina, alle 7:30, dopo una pioggia torrenziale e con 2 gradi segnati sul termometro…. Ad aspettarmi c’era un’altra piazza. Arrivare e trovarla vuota mi ha fatto fermare di colpo, non ci ero abituata. Però era bellissima lo stesso. Un velo leggero di umidità rendeva tutto particolare. Mi sono potuta gustare le fontane…quando è pieno di gente si finisce quasi per trascurarle. La fontana dei quattro fiumi, ideata e plasmata da Gian Lorenzo Bernini, era tutta per me! Così ho visto con calma le statue rappresentanti i 4 fiumi principali della Terra: Nilo, Gange, Danubio e Rio della Plata (la mia preferita resta il Nilo e il suo viso coperto..dato che all’epoca non si conoscevano le sorgenti Bernini aveva deciso di rappresentarlo così).

Piazza Navona dopo la pioggia aveva il pavimento completamento bagnato. Se capitate da quelle parti dopo un bel temporale e state guardando la Fontana dei quattro fiumi e in particolare il Nilo, voltate il viso verso la detsra e vedrete una scena tutta particolare: il pavimento completamento rosa!

E’ semplicemente il riflesso del palazzo arancio che si trova sul fondo della Piazza ma sembra catapultarvi in un’altra dimensione.

Il piatto da abbinarci mi ha fatto penare un pò…volevo un piatto della tradizione romana, anzi romana-giudaica dato che in quelle zone si trova l’antico ghetto ebraico e il portico d’Ottavia. Ho chiesto a un pò di persone “competenti nel settore” e ho deciso di andare ad uno dei forni ebraici per eccellenza, Boccione al Portico d’Ottavia n.2. Dovevo avere la torta ricotta e visciole di cui tutti parlvano. Ahimè…sono arrivata tardi ed era già finita…mi sono quindi dovuta accontentare della seconda versione, cioè la torta ricotta e cioccolata! La cosa buffissima e che sono arrivata al Portico d’Ottavia cercando il famoso numero 2….sono passata dal 3 all’1 senza vederlo, per quanto è scarno l’ingresso. Poi ho guardato bene e ho visto solo una fila di persone, ordinata e silenziosa che spuntava da una porta. Era lì il numero 2! Mi sono messa in fila anche io ed ero un pò agitata…pensavo di trovare chissà quale suoni e atmosfere particolare finchè sono entrata e ho sentito le signore parlare un romano più accentuato del mio! E più verace! Del tutto “disinterassatamente” ho cominciato a chiedere gli ingredienti e la gentile signora che mi ha servito ha risposto con un “la voi rifà??? tanto nun te viene! E’ mejio che vieni qui!” E’ vero, anzi verissimo! Però quella torta l’ho voluta ripetere. Non è bella esteticamente, anzi! Nulla ha a che vedere con una crostata dal bordo perfetto, alto e dritto e dal colore dorato. Questa era un cerchio un pò storto, con una cupola di frolla sottile sopra praticamente bruciacchiata e tutta rotta dal ripieno in cottura…però è buonissima! non so come facciano ad ottenerla in quel modo ed sicuramente è molto più semplice riprodurre la perfezione di una crostata del miglior pasticcere francese che quella!

Non conoscendo per nulla la cucina ebraica, ho chiesto notizie a Michela ed Eleonora, che sono state gentilissime! E’ un mondo e va studiato bene, è un mondo di significati, di cultura e di storia e le ringrazio per le cose che mi hanno raccontato.

Per quanto riguarda la torta ricotta e visciole, ho provato a rifarla seguendo un pò le indicazioni di Michela e un pò quello che avevo capito dall’osservazione delle vetrine del forno Boccione. Dato che proprio non mi sembrava fatta in una classica teglia da crostata, ho pensato che il metodo per ottenere quella forma particolare era quello di disporre un cerchio di frolla su una teglia (sopra un foglio di carta da forno), di distribuire prima la marmellata, poi la ricotta e di mettere un disco di frolla sopra. Il bordo mi sembrava messo a ricoprire il disco di frolla superiore (che ha un diametro più piccolo). Il disco di frolla superiore non doveva essere troppo spesso, dato che il ripieno riesce a formare delle crepe, durante la cottura (e così è infatti). Per la coloritura, ho pensato di spennellare un rosso d’uovo per dare più colore…è vero ma non sono riuscita lo stesso a “bruciacchiarla”..questo credo che resterà un segreto del forno ! :) Effettivamente ho ottenuto una torta che ricordava in tutto e per tutto quelle della vetrina (quanto a forma)..tranne per il colore! Un mio errore è stato calcolare male la misura dei due cerchi: il disco inferiore, una volta messa la marmellata e la ricotta sopra, deve poter essere ripiegato bene sul disco inferiore, per evitare che esca il ripieno durante la cottura. Vi lascio la ricetta:

RICETTA: TORTA DI RICOTTA E VISCIOLE

Ingredienti

Per la pasta frolla:

  • 1 uovo intero
  • 1 tuorlo
  • 250gr di farina
  • 125gr di burro
  • 125gr di zucchero

Per il ripieno:

  • 400gr di ricotta di mucca
  • 100gr di zucchero
  • 300gr di marmellata di visciole (io ne ho usati 200)

Procedimento

Nella planetaria, impastare con la foglia il burro e lo zucchero, aggiungere le uova (poco alla volta) e la farina (si può tranquillamente fare a mano). Mettere la frolla in frigo per un paio di ore. Nel frattempo, setacciare la ricotta e mescolare bene con lo zucchero. Mettere in frigo.

Prendere poco più della metà della frolla e stendere un disco (io uso farlo fra due fogli di carta forno, così me lo ritrovo anche già pronto per adagiarlo sulla teglia, e non ho il problema del matterello che si appiccica :) ). Stendere, con un cucchiaio, uno strato di marmellata di visciole e stendere sopra la ricotta con lo zucchero. Stendere la pasta frolla rimasta in un disco di diametro inferiore a quello della base. Metterlo in freezer per 10 minuti per poterlo meglio adagiare sulla torta. Una volta sitemato, ripiegare il bordo della base verso la cupola superiore e chiudere bene. Mettere un piccolo cerchio di frolla (di un paio di cm) al centro del disco superiore. Spennellare con un rosso d’uovo e mettere in forno a 180° per 35 minuti circa (dipende molto dal vostro forno)

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About the Author,

Maria Grazia Viscito, alias Caris, 39 anni, ingegnere, di Roma, con una grande passione per il cibo e la fotografia, cucina "per legittima difesa"