Al mio primo ballo

Feb 2nd

Autrice

Poi  non venitemi a dire che il destino non ci mette lo zampino…..

Guardavo, al solito, quelle della banda dell’MT e all’improvviso viene fuori che il libro mensile su cui discutere è Il Gattopardo. Per una che ha quel libro sul comodino  e che negli ultimi due mesi si sta facendo una cultura su timballi , Monsù e cucina sette-ottocentesca…parlare di quel libro è un invito a nozze. Come se questo non fosse sufficiente, in una discussione Marina, l’autrice di questo sito,  dice che lei comprende benissimo la titubanza del Principe Salina a ballare con Angelica perché le danze ottocentesche sono molto faticose. Lei lo sa bene perché le pratica.  Come lei le pratica??? Che vuol dire? Che esistono dei corsi dove insegnano valzer, quadriglie, polke tutte rigorosamente dell’ottocento e io non lo so? Scherziamo????

La sottoscritta, che oltre al libro del Gattopardo, ha la trilogia di Sissi messa in bella vista e che ha letto “Orgoglio e Pregiudizio” non si sa quante volte….che poteva fare se non tuffarsi nella ricerca di questa fantomatica associazione???  E l’ho anche trovata! Non solo, ho avuto la fortuna di conoscere, via mail, il responsabile, che mi ha spiegato che loro oltre ai corsi, spesso si incontrano, per stage discussioni sulla cultura dell’epoca e ….Gran Balli in pieno stile Ottocentesco. Era troppo per me…stavo per cedere, quando mi confida che ha dato ai suoi figli i nomi dei protagonisti del Gattopardo…e che il 29 Gennaio ci sarebbe stato il Gran Ballo di Roma a Palazzo Pirro e che sarebbe stato lieto di avermi fra i loro ospiti.

Devo specificare la mia contentezza??? Assistere ad un ballo (nel senso vero del termine), osservare i vestiti ottocenteschi e visitare uno dei palazzi romani privati più belli, per un attimo mi sono detta…”non è possibile, non ci posso credere”. Mi sono portata dietro la macchina fotografica e ho passato un pomeriggio unico. Palazzo Pirro si trova a due passi da Piazza Navona (e ultimamente sempre lì vado a finire) ed è tanto bello quanto poco conosciuto ai più. Quando sono arrivata mi ha accolta una Dama (non c’era altro modo di definirla) con un vestito grigio argento degno davvero della corte di Sissi. La cosa che mi ha sorpresera l’atmosfera: non ero ad un ballo in costume..ero ad un ballo e basta, semmai ero io ad essere vestita fuori luogo. Le signore avevano abiti larghi e fruscianti, mantelli, cappe e stole….i capelli raccolti e i guanti corti. E i cavalieri nei loro abiti scuri, i mantelli e la tuba….ho seriamente pensato di esser nata nell’epoca sbagliata. L’organizzazione prevedeva una promenade a Piazza Navona…avete idea di cosa possa essere stato veder sfilare lì queste magnifiche coppie , la mano di lei appoggiata su quella di lui, mentre i turisti impazziti scattavano foto? Uno di loro ha chiesto “ e dove andate?”..e una dama ha risposto “ a palazzo….a ballare”   Sa va sans dire!

E a ballare sono andati davvero. Il fruscio delle gonne degli abiti che si sfiorano nei giri, il movimento perfetto che il vestito fa durante una curva, la mano col guanto di lui poggiata sul corpetto ricamato di lei…se me lo avessero detto non ci avrei creduto.Una signora gentilissima, Luisa, mi ha permesso di fotografare alcuni particolari del suo abito da ballo…ditemi voi se non è meraviglioso!

E il Maestro di Danza che rammentava i passi ai danzatori e parlo di balli come il Valzer Rose del Sud, Valzer della stella del mattino, la Quadriglia Arlecchino….io (da reminiscenze del matrimonio) l’unico che conosco è il Valzer viennese e ho avuto più volte la tentazione di correre a casa, indossare il primo abito mezzo ottocentesco che ho (quello del matrimonio serebbe risultato un po’ minimalista ma poteva  anche andare) e provare almeno il giro a destra e quello a sinistra… poco prima che andassi via sento il Maestro di danza che chiede a due signore poco distanti da me “ chi di voi due ha ballato meno?? Mi costringete a invitarvi così” mi son trattenuta ma avrei voluto dire “ioooo”

….Però il tempo stringeva e la Piccola Pasionaria, a casa con una influenza da weekend (come sappiamo la sindrome del venerdì è sempre in voga a casa mia) mi ha richiamato all’ordine..e come da migliore tradizione ho lasciato il palazzo (non a mezzanotte ma alle 5 del pomeriggio) dimenticandomi, la scarpetta di cristallo no..ma il piccolo carnet sì…

Mi sono consolata con una crema fatta in onore di quel periodo…l’avevo adocchiata sul libro “Vincenzo Corrado il cuoco Galante” e ho pensato che sarebbe stata benissimo in un bel rinfresco pomeridiano dopo qualche ballo. Ha un aspetto, setoso e morbido…è una dolce decisamente al cucchiaio che va servita in coppe e la cosa particolare è che è fatta con gli albumi..non ci sono tuorli! E’ candida e infatti il Corrado la chiama Crema alla Vergine

Crema alla Vergine

Prep Time: 10 minutes

Cook Time: 5 minutes

Total Time: 15 minutes

Crema alla Vergine

Ingredienti

  • 550 ml di latte
  • 2 albumi d’uova (medie)
  • 100 gr di zucchero
  • 30 gr di amido di mais
  • essenza di fior d’aranci
  • I baccello di vaniglia

Procedimento

  1. Sbattete gli albumi d’uovo con lo zucchero finchè il composto diventi chiaro e spumoso, amalgamate l’amido. Intanto profumate il latte con il baccello di Vaniglia riscaldandolo leggermente; versatelo a filo sul composto di uova, zucchero e amido. Trasferite la pentola dul fornello e cuocete a fuoco medio basso finchè la crema si ispessisce. Prfoumate a piacere con poche gocce di acqua di frio d’aranci e lasciate raffreddare. Il Corrado consiglia di accompagnarla con amarene….
http://www.cookingplanner.it/2012/02/02/al-mio-primo-ballo/

About the Author,

Maria Grazia Viscito, alias Caris, 39 anni, ingegnere, di Roma, con una grande passione per il cibo e la fotografia, cucina "per legittima difesa"