and the Oscar goes to…

Gen 26th

Ieri sera eravamo a cena dai miei, per quella che si potrebbe, o meglio dovrebbe, definire una tranquilla e classica serata in famiglia. Mancava poco alla messa in tavola, quando Albertino-mimì ha manifestato l’improvviso bisogno del bagno. L’ho aiutato nella “sistemazione”, comprensiva dell’avvicinamento del cesto della baincheria usato come supporto per il posizionamento del libro-con-tutti-gli-animali, da sfogliare con calma e concentrazione durante la “seduta di gabinetto” (mai espressione fu più appropriata!).

La Pasionaria-cocò era abbastanza su di giri per il nuovo arrivo a casa dei nonni (arrivo ahimè, travagliatissimo): Oscar.

Oscar è la tartaruga di mia sorella, (la famosa zia d’america!) affidata dalla fuggitiva padrona a mio padre. Il povero Oscar, ha passato un brutto periodo: dato che non si decideva ad andare in letargo, mio padre l’ha portato dal veterinario, il quale ha non solo dato una cattiva diagnosi sulle condizioni di salute del malato, ma l’ha addirittura trattenuto in ospedale (!). Oscar è stato ricoverato 10 giorni, sotto flebo intensiva (ed io continuo a chiedermi dove diamine infileranno l’ago di una flebo ad una tartaruga di terra di 5-6 cm..mah!). Da quando oscar è tornato a casa, riceve le amorevoli cure del suo tutore legale (mio padre mi ha anche telefonato per chiedermi il vecchio termometro per misurare la temperatura dell’acqua del bagnetto dei bambini, perchè il dottore è stato inflessibile sulla necessità di immergere il convalescente in acqua a 38° e papà non aveva mezzi sufficienti per misurare la temperatura con precisione..”Sai, è una responsabilità“).

Il malato, dopo 10 giorni di ricovero ospedaliero costati 200 euro, sembra essersi ripreso: si muove nel suo tarta-village e mangia erba medica e mandarini. La pasionaria quindi, era tutta interessata ma sapeva di non dover toccare la “tattuga” quindi ha passato buoni 10 minuti a tentare di convicermi a mettere il mio dito nella bocca di Oscar (speranza vana!). Dato che mia madre apparecchiava per la cena, ho pensato che fosse il caso di ricordare ad Albertino di sbrigarsi: lui era lì, col libro aperto e lo sguardo concentrato che puntava verso l’alto e al mio brusco: “Hai finito, sì o no?” ha risposto con un “Dopo, voglio studiare Anubi”. Facendo appello al mio autocontrollo per evitare di ridere, ho risposto “Sì, dopo cena”: non credevo che una “seduta di gabinetto” potesse portare un bimbo di 5 anni a voler studiare le divinità egizie ma tanto si sa, Albertino è avanti!

In tutto questo, i miei si sono lanciati nella solita dieta post-feste natalizie e quindi, dopo essermi beccata il rimprovero di mia madre per aver visualizzato sul pc la foto della pizza croccante in teglia di Adriano, ho ricevuto anche da parte sua la gentile richiesta: ” metti qualche ricetta light sul blog, noo?”

Continuiamo quindi la light session:

-per tartarughe di terra convalescenti: mandarini (“mi ha detto il dottore che sono ricchi di calcio“..) e erba medica, associati a bagnetto a 38°

-per tutti gli altri: sformatini di melanzane e ricotta su coulis di pomodoro fresco e tortini di riso venere con zucchine e peperoni su vellutata di piselli.

RICETTA: SFORMATO DI MELANZANE CON RICOTTA, PROVOLA AFFUMICATA E COULIS DI POMODORI Print This Post

Ingredienti:

  • 1 melanzana
  • 2 hg di ricotta di pecora
  • 2 hg di provola affumicata
  • 4 pomodori
  • sale e pepe

Procedimento

Tagliare la melanzana a fette sottili. Qui avete due scelte: per una versione più saporita, friggere le fettine in olio evo. Per una versione totalmente light passarle sulla griglia. In una terrina, mescolare la ricotta ben scolata, la provola tagliata a cubetti e regolare di sale (chi lo gradisce, anche di pepe). Si può omettere la provola se proprio il dietologo ci perseguita :). In uno stampino di alluminio monoporzione, adagiare le fette di melanzane per coprire lo stampino, facendo in modo che parte delle fette esca da bordo, riempire con il composto di ricotta e ripiegare la parte di fette sulla base. Mettere in forno a 180° per 15 minuti. Nel frattempo sbollentare i pomodori per un minuto nell’acqua bollente. Scolarli, togliere la pelle e i semi e frullarli regolando di sale e olio. Versare il coulis di pomodoro fresco nel piatto. Togliere dal forno lo sformato di melanzane e adagiarlo sul coulis. Servire subito.

RICETTA: TORTINO DI RISO VENERE CON ZUCCHINE, PEPERONI E CREMA DI PISELLI  English Version

Ingredienti:

  • 150 gr di riso venere (io ho usato quello del Mulino di Vegevano)
  • scalogno
  • olio evo qb
  • piselli sgranati 200 gr (i miei erano congelati)
  • 1 peperone piccolo giallo e 1 peperone piccolo rosso
  • 1 zucchina
  • sale e pepe qb

Procedimento

Ho modificato, secondo il mio gusto, una ricetta trovata sul libro cocktail & finder food, editore Giunti. Cuocere il riso venere in acqua bollente (se usate quello del mulino la cottura è molto lunga, 45 minuti. Con quello del supermercato impiegherete i soliti 15 minuti). Nel frattempo tritare lo scalogno, stufarlo in una pentola insieme a poco olio, aggiungere i piseeli e un bicchiere acqua e portare a cottura (aggiumngere acqua se necessario).  A cottura ultimata, regolare di sale e frullare il tutto. Lavare le verdure, tagliare a pezzetti i peperoni e la zucchina (io ho usato la grattugia a fori larghi). In una padella con un filo d’olio versare i peperoni e farli andare per qualche minuto. Aggiungere le zucchine e terminare la cottura regolando di sale. Spegenere il fuoco. Scolare bene il riso e aggiungerlo alle verdure. Saltare il tutto. Sistemare nei piatti la crema di piselli, poggiare un coppapasta circolare e mettere due o tre cucchiai di riso fino al bordo del coppapasta. Lasciar intiepidire un minuto o due, di modo che il riso trattenga la forma. Togliere delicamente il coppapasta e servire.

About the Author,

Maria Grazia Viscito, alias Caris, 39 anni, ingegnere, di Roma, con una grande passione per il cibo e la fotografia, cucina "per legittima difesa"