La donna comunis…a dieta da una vita

Apr 8th

Questa cosa di dover stare perennemente a dieta, io proprio non la sopporto più. Ho appena aperto la mail di libero e mi ritrovo il solito messaggio di Spam di “PERDI peso SYSTEM”, che mi viene il nervoso solo a vederlo: come fanno a saperlo? Perchè me lo mandono tutti i santi giorni? Sembra che  lo facciano apposta!

A dieta da una vita …(avete presente la canzone di Irene Grandi “vivo in vacanza da una vita”? ecco…per quanto mi riguarda potete sostiuire la parola vacanza con dieta)..per di più faccio parte di quelle categorie di donne che cominciano perennemente la dieta da Lunedì (ma perchè..cominciarla da martedì fa male? Il mercoledì è un reato? Il giovedì non lo prevede la propria religione? etc. etc), che si mortificano la settimana con yogurt, fettine ai ferri e insalate con un cucchiaino di olio per poi andare da mammà/suocera la domenica e non lasciare nel piatto neanche l’ultima briciola del dolcetto conclusivo, dato che la Domenica si ha il “pasto libero” (anche se dubito che il pasto libero del dietologo coincida col mio).  Le donne più o meno si possono dividere in tre specie:

  1. la donna comunis (la mia): quella che come sport non sceglierà mai il nuoto perchè preferirebbe morire piuttosto che fare il riscaldamento in costume intero; quella cha al mare gira avvolta in un asciugamano (“che vento che c’è oggi, eh?”) e che, appena esce dall’acqua, si mimetizza con la sabbia a prendere il sole e non si sposta a rischio di ustioni (“ahh..quest’anno voglio un’abbronzatura da far invidia”), quella che ha fame e mangia..e le piace anche! ma che ingrassa anche solo con l’acqua.
  2. la donna deprimens: quella che in pizzeria lascia 3/4 di pizza e dice anche che ha mangiato troppo, per carità..mentre tu hai finito da un pezzo la tua e pensi a quale dolce ordinare; quella che si priva del the e del caffè alla macchinetta perchè troppo zuccherati e che nella borsa ha sempre le barrette dietetiche, sostituive di un pranzo (la volta che ci avete provato voi, avete divorato la barretta in due morsi chiedendo quando arrivasse il cibo sostituto); quelle che sono magre e vi dicono che hanno la pancia gonfia mentre voi indossate ancora la pancera del dopo parto, nonostante i vostri figli scorrazzino in bicicletta
  3. la donna strafigas: quella che mangia come uno scaricatore di porto ma è magra che neanche una modella; quella che va a nuoto con entusiasmo e in spiaggia gioca a pallavolo in costume; quella che in pizzeria si mangia la pizza sua e poi ti chiede se può assaggiare la tua (“ho il metabolismo accelarato e devo mangiare spesso”) e tanto è talmente bella che la popolazione maschile dice anche “quanto è sexy una donna che mangia di gusto” ma lo dice solo guardando lei; quella che durante una vacanza in America, mangia solo ai fast food e dimagrisce 2 kg..insomma, belle, felici e magre senza sforzo (mia sorella rientra in questa categoria..)

Io sono un perfetto esemplare della donna comunis, con il doppio problema di amare spassionatamente la cucina e anche ciò che ne esce ma che poi, sempre per cercare di mantenere un aspetto decente, passa la maggiorparte dei suoi giorni lavorativi a intristirsi col riso in bianco (quelli festivi..beh, vedi sopra). D’altra parte, siccome mi ripeto sempre un detto di una mia amica, “stare a dieta non vuol dire  non poter leggere il menù” (anche se lei lo riferiva alla sua propensione a guardare con interesse tutti i bei ragazzi che le passavano accanto, nonostante fosse fidanzata) continuo a comprarmi libri di cucina. Stavolta tocca a ” Dolcezze, la grande cucina campana” di Rossella Guarracino, dove ho trovato tutti i bendettissimi dolci che vi possono venire in mente. Almeno uno dovevo provarlo no? io non lo assaggio neanche, vi giuro che lo regalo!

RICETTA: TARALLI NASPRATI

Ingredienti

  • 500 gr di farina
  • 100 gr di zucchero
  • 5 uova
  • 1 bicchierino di anice
  • 100 gr di strutto
  • 1/2 bustina di lievito per dolci
  • un pizzico di sale
  • zucchero a velo e acqua q.b.

Procedimento

Prima di cominciare a lavorare gli ingredienti, portate a bollore una capace casseruola piena di acqua e scaldate il forno a 180°. Setacciate la farina sulla spianatoia con il lievito e fate la fontana; al centro mettete lo zucchero, le uova, il liquore, lo strutto e un pochino di sale, quindi lavorate energeticamente tutti gli ingredienti fino a ottenere un impasto morbido e omogeneo (io l’ho fatto con la planateria e la foglia). Spianatelo ad un altezza di 1 cm e ritagliate tante ciambelline utilizzando uno stampo ad anello di circa 6 cm (io non l’avevo e ho usato du coppapasta rotondi di due misure diverse). Tuffate le ciambelline nell’acqua bollente, aspettate che tornino a galla e dopo un minuto scolatele. Asciugatele con un canovaccio e trasferitele su una teglia coperta di carta da forno. Infornatele e fatele dorare per 15 minuti (col mio forno ce ne sono voluti 20-25); estraetele dal forno e fatele raffreddare poi naspratele immegerndole nella glassa bianca. Fate asciugare per qualche ora. Per quanto riguarda la glassa, non c’era indicazione e mi ripropongo di chiedere all’autrice…io li ho fatti ieri sera  e per fare presto ho semplicemente preso lo zucchero a velo e messo un goccino-ino-ino di acqua..ma chiederò se lei usa anche il bianco d’uovo.

About the Author,

Maria Grazia Viscito, alias Caris, 39 anni, ingegnere, di Roma, con una grande passione per il cibo e la fotografia, cucina "per legittima difesa"