Doveva essere una cosa semplice…”ne può venir fuori qualcosa di sontuoso” diceva l’Alessandra più esplosiva del web..ma io lo sapevo che mi sarei dovuta scervellare. Eh sì, perché l’MT challenge di questo mese (e non ditemi che non conoscete l’MT….) prevedeva, come piatto, proprio il patè! Certo, degnamente accompagnato da qualcosa di particolare, ma sempre di tirare fuori un patè si trattava!
Questo amore
Questo amore
Così violento
Così fragile
Così tenero
Così disperato
Lella, una cara amica sarda, tempo fa mi mandò dei dolcetti indimenticabili: i cucciuleddi. Il ripieno era particolarissimo e lei mi disse che dentro, fra le altre cose, c’era la Sapa, o mosto cotto. Per me la Sapa, o Saba è un ricordo bellissimo. Quando ero bambina ce lo regalavano i nostri parenti di giù e finivo sempre per rubarne un po’ dalla bottiglia che mamma conservava gelosamente! Ne ho cercato spesso, di buon qualità ma era difficile trovarlo..così poi è finito nel dimenticatoio della memoria. Fino all’altro giorno, quando ho visto questo post e ho deciso che non potevo non esserci!
…più sono tecniche, meno ingredienti hanno più questi devono essere di qualità. Mai detto fu più vero che per la pasta alla Gricia (o Griscia). Questa “antesignana della matriciana” a Roma è famosissima, tant’è vero che non solo i turisti ma i cittadini stessi la scambiano per un tipico piatto romano. In realtà viene da Grisciano, un comune di Accumuli, vicino ad Amatrice e considerando che Amatrice è entrata a far parte del Lazio solo nel 1927, quando nacque la provincia di Rieti, sarebbe più corretto dire che questa pasta è abruzzese.
“Agatì, dammi la mano che t’insegno. Devi girare la forchetta in questo modo. Gira, non ti scantare, forte che diventa liscia……Lei voleva diventare la sposa di Gesù, aveva deciso di consacrarsi a lui e nessuno ci poteva a farle cambiare strada. L’atteggiamento di virginedda timida eccitò i sensi del console. Prima o poi te ne accorgerai anche tu che qui in Sicilia, isola di cruzzuni, i desideri delle donne non contano niente, mentre quello che vogliono gli uomini diventa destino.”
Negli ultimi giorni ho avuto molti regali e tante sorprese. Sono molto felice quindi di poter cominciare questo post, il primo del blog rinnovato, con ringraziamenti che, con un po’ di commozione, è impossibile non fare. Grazie ad un’amica tanto preziosa quanto brava, che con pazienza e generosità mi ha aiutata , supportata e sopportata nell’idea di cambiare l’aspetto del blog e ha ottenuto un risultato che non avrei nemmeno sperato. A Rossana devo molto… quanto sia brava in termini di cucina è risaputo ma lei è soprattutto una bella persona e sono fortunata ad averla conosciuta. Davvero grazie Ros… per tutto… gentilezza, dolcezza e prefessionalità come le tue sono cose rare da trovare, figurarsi poi tutte insieme e tutte nella stessa persona!
A volte capita che il periodo non sia dei migliori. Vuoi per una lettera giunta da lontano, un risultato che non doveva arrivare, un carico che la pazienza stenta a portare avanti..insomma, capita a tutti di dire un bel “non ce la faccio più”. Non è questione di non pensare e mettersi in cucina a sfornare una coccola culinaria…certe volte non basta e non serve. Però fortunatamente esiste qualcosa o qualcuno che un sorriso te lo strappa sempre.
Mia nonna aveva una eleganza innata. Forse perchè era una sarta e aveva uno speciale senso del bello ma i suoi vestiti avevano quel qualcosa in più che la rendevano un’artista (amo definirla così) ricercata anche dalle città vicine, come Salerno o Napoli. Solitamente era dal paese che si andavano a cercare le modiste di città..mentre a lei succedeva il contrario e i suoi vestiti da sposa fecero epoca.
Nigella Lawson: un mito quella donna. E pure un genio!
Io devo confessare una cosa , a proposito di Nigella (lo so che mi attirerò le ire di mezzo se non tutto il web…ma è così): le sue ricette non mi piacciono. L’ho detto. Quando guardo quello che cucina il desiderio che ho è di prendere un Maalox. A Natale sul Gambero Rosso trasmettevano dei filmati/documentari sulla preparazione natilizia a casa di Nigella Lawson: giuro che a
Nell’ultimo post vi avevo raccontato del primo giorno delle mie vacanze lampo…ora mi manca di raccontarvi la seconda parte. Dove siamo andati? Ad Ascoli Piceno, la città del travertino, delle 100 Torri, dei ponti, delle Chiese dalle pareti di pietra senza finestre… la bellezza di Piazza Del Popolo è indiscutibile. Questo cuore della città, di un travertino d’un grigio caldo,