…keeps the doctor away!
“Donne, è arrivato l’arrotino!” Avete presente quella macchina ambulante, generalmente di un delizioso color bianco sporco, che gira in tutte le città, i paesi e le contrade, dicendo, appunto, “donne, è arrivato l’arrotino”? Quella voce riconoscibile a distanza, che invita ad arrotare coltelli o sistemare le macchine a gas? Da piccola (e per decenza non vi dico a quale età biologica corrispondesse il mio “da piccola”) non avevo capito che fosse una voce registrata. Credevo, invece, che quel pover’uomo girasse per giorni interi in tutte le città italiane, guidando e contemporaneamente gridando al microfono.
…non si scorda mai!
Non avevo mai fatto una ciabatta … e per una che vive a Roma, dove di ciabatte è pieno ogni fornaio, ogni alimentari e ogni supermercato..è un record! Nel senso che mi sarebbe dovuta venire la voglia di provare prima. E in effetti ce l’avevo anche ma non era in cima alla lista delle cose da provare!
Sono presa da una interessante discussione sul TongZhong starter che stiamo facendo su gennarino, scaturita dalla ricette delle margherite di Wurstel. In più, ultimamente non faccio altro che trovare ricette con questo strater (o water roux) che dir si voglia. Pare che questo metodo sia comparso, anni fa, in un libro di Yvonne Chen, un libro sul pane, che fece scalpore nella comunità cinese! Questo libro, appunto, riportava il water roux, di origine giapponese, come metodo per ottenere un pane leggere e morbido, a lunga conservabilità, che spopola nei paesi orientali.
Alzi la mano chi non si ritrova, con questo caldo, ad avere della frutta che prende la scellerata decisione di maturare troppo in fretta, per i tempi di consumo medi presentati dalla famiglia? Il problema è che il consumo sì, d’estate aumenta in quantità e in frequenza (io per esempio potrei mangiare frutta solo d’estate..) però LEI è sempre un passo avanti!
Della serie “non è vero ma ci credo”. Passando da “La Patente” pirandelliana al cornetto rosso che ti fanno trovare sempre nel portafoglio che ti regalano per il compleanno, io sono la tipa che dice: “ma no, queste son superstizioni, ci credono gli altri”. Però siccome ci credono in tanti diamogli un pizzico di credito che male non fa.
Ho capito che amo il pane dolce, da quando ho scoperto quello al cocco. E’ buono, leggero, profumato … assomiglia ad una brioche ma è inevitabilmente più leggero!!! E’ la sua sofficità ad avermi conquistato! E quindi è normale che ne stia provando di più tipi! E mi danno grandi soddisfazioni! Non sono impasti facilissimi da maneggiare, però vale la pena!
Che si sappia: io, all’educazione musicale dell’Ale e della Dani ci tengo. Si è visto: ho ritenuto doveroso fargli conoscere capolavori come “ai se eu te pego”, che tanto hanno sconvolto ehmm sorpreso le famiglie delle MT girls, quando le hanno “beccate” ad ascoltare (basite) tale capolavoro!Evidentemente il mio destino MTchallenngiano è inevitabilmente legato alla scoperta di geni musicali e quindi non posso esimermi da renderle partecipi di nuove scoperte! E’ una questione di principio!
Un’amica, parlando della sua terra, l’Emilia, mi disse
“se sei in Emilia accadono cose straordinarie, perché la terra è straordinaria ma la gente lo di più. Pensa, chiedi del formaggio e l’Emilia ti fa il Parmigiano, chiedi da Bere e ti offrono il Lambrusco. Vuoi una macchina? E loro ti tirano fuori la Ferrari e se vuoi l’aceto, allora ti inventano l’aceto balsamico tradizionale di Modena. Lo hai visto il terremoto? Bene, gli emiliani ti costruiranno una cattedrale nel Deserto”.
Devo ringraziare una gentilissima lettrice, Carla, che mi ha scritto che le trasmetto la voglia di vivere e di cucinare. Una frase così in questo momento mi fa quasi commuovere. Nella vita di tutti ci sono momenti difficili e io non ne sono certo esclusa, anzi! Negli ultimi 3 mesi è stato difficile respirare. Ora vi posso dire che Albertino ha subito un intervento difficile con una convalescenza altrettanto dura ma ne sta venendo fuori dal vero ometto che è. Non sono io quella che loda a prescindere i propri figli ma se c’è una cosa di cui sono fiera è il suo coraggio nell’affrontare la vita e la situazioni difficili.
Una volta qualcuno mi chiese quale fosse la cosa che amavo di più. Io risposi che erano due: il vento e il gelato (e non necessariamente in quest’ordine!). Se c’è una cosa a cui non resisto è una coppa di gelato, morbido, fresco, vellutato! Goloso da morire! Spesso d’estate mangerei solo quello! Non so perché, ma fino ad adesso non lo avevo mai fatto.