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    • Knit apple pie ovvero un guscio di brisèe che sembra una maglia

      Ott 16th

      Ottobre bellissimo, vero?

      Qui a Roma siamo famosi per le ottobrate romane, appunto, ma un ottobre così bello non me lo ricordavo da tanto. Invita a fare un sacco di cose: pic nic sull’erba, passeggiate, pomeriggi con gli amici, due chiacchiere a merenda di fronte a un tè. Ho voglia di torte di mela della nonna e anche di primi maglioni leggeri, da indossare la mattina presto o la sera tardi.

      Potevo non unire le due cose e creare una torta di mele con un crust che sembrasse della lana lavorata ai ferri? Giammai :)

    • La glassa a specchio al cioccolato di Antonio Bachour

      Ott 15th

      Non avevo la minima intenzione di fare un post su questa glassa, pensando che in rete se ne trovassero già molte. Poi però, messa la foto su fb dei vari passi e della torta finale che ho fatto recentemente per mio cognato, molte persone me lo hanno chiesto e allora, perché no? Antonio Bachour è molto conosciuto ma mai abbastanza e forse proprio qui in Italia meno che nelle altre parti del mondo.

    • Una torta di mele buonissima: la Melamangio di Stefano Laghi

      Set 24th

      on avevo intenzione di pubblicare così a poca distanza nel senso che non pensavo di poter avere materiale. Poi però ho deciso di fare una torta di mele per festeggiare con alcuni colleghi giorni di lavoro difficili (che almeno ci si addolcisca la bocca) e mi sembrava adatta una classica torta di mele.

      Che faccio, che non faccio…ma sì, la torta Melamangio di Stefano Laghi che sta impazzando sul gruppo e fra tanti appassionati. Va be, hai appena pubblicato un’altra ricetta di Stefano, sarà il caso di bissare, direte voi? Sì, dico io.

    • Il cake metodo bignè di Stefano Laghi

      Set 14th

      Frequento su fb alcuni gruppi di pasticceria legati a qualche bravo pasticcere. Uno di questi è il gruppo di Stefano Laghi. Che lui fosse bravo davvero e con una marcia in più, si capiva subito dai suoi libri. Io ho Nuovi Classici #2 cakes e ancora mi meraviglio ogni volta che lo apro o provo qualche ricetta (uno di quei libri da veri appassionati, insomma).

      Che lui fosse disponibile, gentile e che rispondesse praticamente in modo immediato ad ogni domanda, be’, questa sì che è stata una scoperta.

    • I dolci per le feste: la charlotte ai frutti di bosco di Iginio Massari

      Set 13th

      Non volendo, una rubrica nata per caso è sempre molto seguita, anche se non pubblico cose simili da parecchio. Parlo della rubrica I dolci per le feste. Ho pubblicato altre cose tipo il profiteroles, il saint honorè, il mont blanc, la meringata e ora vorrei aggiungere un altro splendido dolce di Iginio Massari ovvero la charlotte ai frutti di bosco.

    • Mont-blanc hommage di Pierre Hermé per il contest Dolci d’autore

      Ago 27th

      Ci sono dei momenti particolari, quando tutto sembra capitare per una ragione, ragione che magari ti prende alla sprovvista ma che sai di aver atteso tanto. E’ stato un po’ così, quando ho letto del contest indetto da Pinella, Dolci d’autore. E che autore.

      Si trattava di rifare un dolce addirittura di Pierre Hermé, con la possibilità di vincere una giornata ad un suo corso presso la Scuola di cucina Hangar 78. Pierre Hermé, forse il mio preferito di sempre. Certi sogni sembrano troppo belli per essere veri eppure la possibilità di provarci, in questo caso, c’era.

      Mi sono armata di coraggio e ho pensato a quale dolce riproporre. Potevamo reinterpretarlo quanto a presentazione ma dovevamo restare legati alle singole parti del dolce.

      Pierre Hermé ha un enorme bagaglio di dolci splendidi. Eppure ho pensato subito di provare con il suo Mont-blanc Hommage, per la storia che c’è dietro.

      Hermè era un giovane ( e brillante) pasticcere che lavorava da Lenotre quando ebbe un colpo di fulmine con un gelato, creato dal suo maestro, ai marroni e alla pere. E, ricercatore nel vero senso della parola, decise di provare a ricreare un dolce a partire da questo connubio.

      Mi sono immedesimata in un ragazzo che si innamora di un abbinamento e che mette in moto tutta la sua creatività per ricreare un dolce unico e tutto suo, partendo però da un prodotto del maestro che tanto gli ha insegnato. Bellissimo.

      Mi è sembrato di capire tanto bene questa volontà che quel dolce mi è diventato subito caro. E così ho preso la palla al balzo: quale migliore occasione di mettere alla prova la mia, di  creatività, su un dolce di Hermé, se non per questo contest?

      Grazie di cuore a Pinella, che è riuscita a smuovere cuore e cervelli di tanti amatoriali di pasticceria.

      Per il mio mont-blanc ho usato alcuni stampi della Silikomart, perché ho voluto riproporlo in versione monoporzione, con un occhio all’autunno e uno ai vari stampi: Tourbillon per le meringhe, tappetino del Kit Ali di fata per la creme d’amande , stampo Foresta per la Pigna e spray oro.

      La ricetta è presa Fou de Patisserie opus#1 Pierre Hermé.

      Una nota: ricordiamo sempre che i fogli di gelatina usati abitualmente in Francia hanno un valore di Bloom pari a 200 mentre quelli che usiamo in Italia sono fra i 140-160 (Maurizio Santin docet), quindi è necessario fare una piccola conversione seguendo la regola: P1 √B1= P2√B2   dove P1 è il peso in grammi della gelatina 1, B1 sono i gradi Bloom della gelatina 1 e così per il 2.

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      Mont-blanc hommage di Pierre Hermé

      Mont-blanc hommage di Pierre Hermé

      Ingredienti

        Per pate sucrée
      • Burro 75 g
      • Farina di mandorle 15 g
      • Zucchero a velo 50 g
      • Vaniglia 0.5 g
      • Sale 0.5 g
      • Uovo 30 g
      • Farina a basso W 125 g
      • Per le pere secche
      • 2 pere williams
      • succo di limone 10 g
      • Per la crema pasticcera
      • Latte fresco intero 200 g
      • Zucchero semolato 15 + 15 g
      • Rossi d’uovo 2
      • Crema in polvere 10 g
      • Farina 00 10 g
      • Burro 20 g
      • Per la crema d’amande alla pera
      • Burro 100 g
      • Zucchero a velo 100 g
      • Farina di mandorle 100 g
      • Uovo 1
      • Crema in polvere 10 g
      • Crema pasticcera 120 g
      • Acquavite alla pera 8 g
      • Pere secche tritate 40 g
      • Per i vermicelli di marroni
      • Pasta di marroni 125 g
      • Purea di marroni 275 g
      • Crema di marroni 125 g
      • Acqua vite alla pera 8 g
      • Per la meringa francese
      • Bianco d’uovo 100 g
      • Zucchero semolato 100 g + 100 g
      • Oro alimentare in polvere
      • Per la composta di pera
      • Purea di pere 250 g
      • Acqua vite di pera 8 g
      • Succo di limone 8 g
      • Gelatina in fogli 6 g (oppure 5 g di Gelatina 200 Bloom)
      • Per la crema chantilly ai marroni
      • Creme fraiche al 32/34 % di massa grassa ( o panna fresca da montare) 250 g
      • Pasta di marroni 400 g
      • Fogli di gelatina 5 g (oppure 4 g di gelatina 200 Bloom)

      Procedimento

      1. Per la patè sucrée, in una planetaria mescolare il burro con la foglia per renderlo omogeneo, poi aggiungere gli altri ingredienti tranne l’uovo e la farina. Mescolare bene.
      2. Aggiungere l’uovo e la farina, mescolare velocemente. Stendere fra due fogli di carta forno, allo spessore di qualche mm e riporre in frigo per qualche ora (meglio per una notte)
      3. Ritagliare dei cerchi di 13-14 cm di diametro e cuocere su teglia forata e silpat per 14-15 minuti a 170 °C.r
      4. Lasciar freddare
      5. Per la crema pasticcera, in una ciotola mescolare la farina, la crema in polvere, 15 g di zucchero e i rossi d’uovo. In una casseruola, scaldare il latte con gli altri 15 g di zucchero e versare sul composto precdente.
      6. Rimettere sul fuoco fino a termine cottura.
      7. Mescolare bene e lasciar raffreddare. Intorno ai 50 °C aggiungere il burro e mescolare bene. Coprire con della pellicola e tenere in frigo.
      8. Per le pere essiccate, pulire le pere dal picciolo e dai semi, tagliarle in spicchi e metterli nel succo di limone. Cuocere in forno a 100 ° C per due ora e poi tagliare in pezzi molto piccolo, di circa mezzo cm.
      9. Per la crema d’amande alla pera, preriscaldare il forno a 170 °C. Nella ciotola di una planetaria, mescolare il burro e aggiungere lentamente gli altri ingredineti, tranne la crema pasticcera e il liquore. Una volta mescolato bene, aggiungere gli ultimi due ingredienti e mescolare. Spalmare la crema d’amande sui tappetini in silicone (io ho usato quelli della SIlikomart , di due tipi) creando dei cerchi grandi come i cerchi di pate sucrée. Posizionare sopra i dischi precedentemente cotti e finire la cottura in forno per circa 15 minuti. Lasciar freddare bene prima di staccare i cerchi.
      10. Per i vermicelli di marroni, setacciare bene la purea di marroni, poi mescolare tutti gli ingredienti nella ciotola di una planetaria. Conservare in frigo.
      11. Per la meringa francese, versare nella ciotola di una planetaria gli albumi con la prima parte dello zucchero. Montare con la frusta finché raddoppia di volume, diventa lucido e liscio. Aggiungere la seconda dello zucchero e continuare a montare finché sollevando la frusta resterà un becco.
      12. Modellare le piccole meringhe, sia in forma classica che sugli stampi tourbillon, spolverare con la polvere d’oro e cuocere a 95 °C per tre ore.
      13. Per la composta di pere, fare rinvenire la gelatina in acqua fredda. In una casseruola, scaldare un terzo della purea di pere fino a 60 °C, aggiungere la gelatina ormai ammorbidita, mescolare e aggiungere il resto della purea. Colare in piccole sfere di un cm e mezzo circa di diametro e congelare.
      14. Er la chantilly di marroni, far rinvenire la gelatina in acqua fredda. Portare ad ebollizione la pcreme fraiche (o la panna), aggiungere la gelatina, mescolare, e versare sulla pasta di marroni. Con un minipiemer mescolare bene e tenere in frigo per una notte. Il giorno dopo, montare la crema di marroni con una frusta, riempire gli stampi a forma di pigna, inserire l’inserto congelato di purea di pere e mettere tutto in congelatore.
      15. Per montare il dolce, prendere un disco di pate sucrée e crema d’amande, creare un nido di vermicelli di marroni, togliere la pigna di crema chantilly da congelatore e spruzzare con colore oro. Poggiare sul nido di vermicelli e decorare con le meringhette.
      3.1
      http://www.cookingplanner.it/2017/08/27/mont-blanc-hommage-di-pierre-herme-per-il-contest-dolci-dautore/

    • La tarte framboise di Cyril Lignac

      Mag 29th

      Una di quelle cose, questa tarte, che volevo fare da una vita. Amo alla follia i lamponi, trovavo la forma elegantissima e raffinata, mi piaceva l’idea della corona e potete aggiungere il complimento che vi fa più comodo.

      Come farla o come non farla restava un po’ una incognita ma la volontà c’era. Se non fosse che hanno questa strana pretesa che per darmi uno stipendio io debba andare a lavoro, lavoro che quindi toglie tempo alla pasticceria. Certo il mondo è strano.

      Comunque, vado a salutare una mia amica alla stazione e lei che mi porta? L’ultimo numero di Fou de Patisserie.

      E che c’era in copertina? La tarte framboise di Cyril Lignac e Benoit Couvrand.

    • Anelli alle nocciole

      Mag 18th

      Se c’è una cosa che amo mangiare, sono i biscotti. La pasticceria da tè resta una delle mie preferite (anche quando non ho il tè).

      Non lo so, sarà la frolla che si scioglie in bocca, l’eleganza del gusto e della vista, la possibilità di assaggiare più gusti alla volta. Li amo, c’è poco da fare.

    • Il sartù di riso per l’mtc n 65

      Apr 15th

      Il sartù di riso: con piselli, zucchine e gamberoni, polpette di ricotta al limone e besciamella al limone

      Questa volta doveva essere vintage, che più vintage non si può.

      Vista la ricetta proposta da Marina per questa mese, mi è venuta improvvisa voglia di quelle decorazioni che faceva mia nonna, che ricordo da lontano e che avevano, su di me, l’effetto di pieno stupore.

      Il sartù di riso, ecco la ricetta proposta per questo mese per l’Mtc.

    • Come cuocere la sfoglia per la millefoglie

      Apr 8th

      L’ultima volta che sono stata a Parigi (e sì, ve ne ho parlato abbondantemente in successione nei post numero uno, due , tre…e che bello quando mi dite che questi post vi sono stati molto utili, felicità) sono riandata per l’ennesima volta da Pierre Hermè. Mi piace vincere facile, direte voi. E direste bene, è magnifico.

      Ricordi estatici a parte, quella volta ho assaggiato una fetta della sua 2000 feuilles, la millefoglie che aveva ideato per l’anno 2000, mai più tolta, e a ragione, dalla sua carta.

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