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    • CDB – Tah chin-e barreh: dalla Persia, un timballo di riso ed agnello.

      Mar 7th

      Dopo la magnifica panoramica sui timballi italiani presentata dalle mie abili Compagne di Blogger, vorrei proporvi un timballo che viene dalla lontana Persia, quale testimone di una cucina tanto ricca e raffinata, quanto ancora poco conosciuta ed una tradizione culinaria che ha le sue radici nell’antichita’ .  Una cucina influenzata profondamente dal concetto del dualismo di Zarathustra: il contrasto  tra caldo e freddo, aspro e dolce, morbido e croccante e persino tra colori scuri e chiari  e’ sempre presente.  E questo timballo, che racchiude in se, in un armonico insieme, i sapori, i colori ed i profumi dell’Oriente, ne e’ un  esempio perfetto.

    • CDB: I cucciddati ed il profumo del Natale.

      Dic 14th

      Le lucine dell’albero di Natale sono gia’ accese, una melodia natalizia fa da sottofondo, forse un film in televisone che nessuno sta guardando. Lei, la mia nipotina, insolitamente silenziosa, e’ alle prese con la decorazione dell’albero: sta diligentemente disponendo tutti gli ornamenti su due o tre rametti ad altezza d’occhi, suoi ovviamente! Mi fermo  a guardarla e per un attimo, torno indietro nel tempo, quando, finalmente, dopo giorni di attesa, assistevo all’illuminazione ufficiale del presepe, spesso accompagnata dalla novena degli zampognari, che mio padre faceva arrivare a casa per l’occasione.  Si scartavano i primi vassoi di roccoco’, susamielli, mustacciuoli, sapienze e paste di mandorla, arrivavano I primi piatti di struffoli e la casa profumava di miele, di spezie, di noci e di mandole. Stava per arrivare Natale ed era difficile non essere felici!  Di li a breve, ci saremmo ritrovati tutti intorno all’enorme tavolata in casa dei nonni, tutti, anche gli zii ed i cugini che venivano da lontano! Avremmo mangiato, parlato e giocato in allegria fino a tardi e noi bambini saremmo andati a letto poco dopo aver solennemente posto il Bambinello nel suo giaciglio.  Stamattina la mia cucina e’ pervasa da quello stesso profumo che lascia presagire l’arrivo imminente del Natale ed e’ in questa cucina, che passero’ buona parte delle mie prossime giornate, tra pentole e ricordi, sperando che un giorno, la mia nipotina possa ricordarsi di questi giorni con lo stesso piacere che provo io oggi.

      Quest’anno e’ iniziata la mia avventura con Compagni di Blogger, un gruppetto bene assortito di donne accumunate dalla passione per il buon cibo e la buona cucina,  la voglia di continuare ad imparare ed il desiderio di condividere con gli altri, quello che si e’ gia’ imparato.  ed e’ proprio questo lo spirito con cui nascono e l’atmosfera in cui si sviluppano le nostre staffette culinarie. Con il Natale alle porte, ognuna di noi ha pensato di regalarvi delle idee per I vostri pranzi delle feste, augurandovi di preparali per le persone che vi stanno piu’ care, con gioia, gusto e divertimento, proprio come e’ stato per noi.

      Io ho appena sfornato i “cucciddati”, i primi di una lunga lista di dolci che verranno fuori dal mio forno, nei prossimi giorni.  I cucciddati sono dolci natalizi comuni in diverse zone della Sicilia. Il loro guscio di pasta frolla, rigorosamente preparata con lo strutto e non con il burro, nasconde un ricco ripieno che puo’ variare a seconda delle zone o anche delle singole famiglie. Alla base del ripieno piu’ tradizionale ci sono i fichi secchi abbinati a noci e mandorle, ma esistono anche version con sole mandorle. Come il ripieno anche la forma varia. Si trovano cucciddati grandi a forma di corona, decorati con un’apposita pinzetta, punzecchiando la sfoglia esterna. fino a rendere quasi visibile il ripieno. Quelli piccolo invece possono avere anch’essi la forma di piccole coroncine intagliate, oppure di mezzelune o piu’ semplicemente di tocchetti.

      Lo so, sono campana di origini, ma e’ stato amore al primo morso con questi dolcetti siciliani ed oggi vorrei proporvi la ricetta che mi fu gentilmente data dalla Signora Bonaccorsi, madre di un mio carissimo amico.  E con questa ricetta vi ringrazio per averci seguito anche questa volta e vi auguro Buone Feste a nome di tutte noi di Compagni di Blogger!

      Per accompagnare i cucciddati, l’enologo Luciano Pignataro ha suggerito cosi: “Vai con il Marsala di Barco de Bartoli, uno dei grandi della viticoltura italiana, che ci ha regalato vini dolci spettacolari e moderni”

      Mi raccomando, non dimenticate di passare a trovare Teresa che ha preparato una vera delizia: il torrone morbido calabrese con il cedro candito!

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      CDB: I cucciddati siciliani

      CDB: I cucciddati siciliani

      Ingredienti

        Per la pasta frolla
      • 1 kg. farina 00
      • 300 g. di strutto
      • 300 g. di zucchero
      • 3 uova
      • 1 cucchiaio abbondante di estratto di vaniglia
      • 100 gr circa di marsala
      • lavorare molto bene l'impasto e farlo riposare per 12 ore
      • Per il ripieno ("a consa")
      • 500 gr di mandorle tritate finemente
      • 300 gr di pistacchi tritati grossolanamente
      • 200 gr di pinoli tritati grossolanamente
      • 125 gr di zuccata tritata
      • 125 gr di arancia candida tritata
      • 200 gr di cioccolato fondente in scaglie fini
      • 200 gr di uva passita grossolanamente tritata
      • 1 cucchiaio di estratto di vaniglia
      • Buccia grattugiata di un’arancia e di un mandarino
      • 200 gr di miele di zagara
      • 60 gr di marsala
      • Per lucidare
      • 2 tuorli d’uovo battuti
      • Per la glassa (facoltativa)
      • 150 gr di zucchero
      • 150 gr di acqua

      Procedimento

        Per l’impasto
      1. Lavorare assieme la farina e lo strutto, in modo da distribuirlo uniformemente, poi aggiungere lo zucchero e mescolare.
      2. Aggiungere le uova, l’estratto di vaniglia ed un terzo del marsala. Cominciare a lavorare l’impasto, aggiungendo il resto del marsala, poco per volta. A seconda della farina e della dimensione delle uova, potrebbe non essere necessario aggiungere tutto il marsala o, al contrario, potrebbe esserci bisogno di aggiungerne un po’ in piu’.
      3. Continuare a lavorare la pasta finche’ non si ottiene un impasto morbido e ben amalgamato.
      4. Mettere in un recipiente, coprire e lasciar riposare almeno 12 ore, a temperature ambiente.
      5. Per il ripieno
      6. Unire tutti gli ingredient secchi in una ciotola e mescolare bene.
      7. Aggiungere il miele ed il marsala, amalgamare il tutto con un cucchiaio di legno. Coprire e lascir riposare per almeno 12 ore.
      8. Composizione
      9. Trascorso il tempo di riposo, dividere l’impasto in grossi pezzi .
      10. Stendere ogni pezzo su un piano di lavoro leggermente infarinato per ottenere una sfoglia piuttosto sottile.
      11. Ricavare delle strisce larghe piu’ o meno una decina di centimetri ( la lunghezza dipendera’ dal tipo di forma che si vorra’ dare ai cucciddati)
      12. Prelevare un po’ di ripieno e formare una specie di “salsicciotto” dello spessore di circa 1,5 cm, lungo quanto la striscia di sfoglia e porlo quasi al centro della striscia.
      13. Coprire il ripieno con un lembo della sfoglia e arrotolare, facendo in modo che la “chiusura” capiti nella parte inferiore del rotolo. Premere leggermente con le dita, per sigillare.
      14. A questo punto si puo’ tagliare l’impasto in tocchetti lunghi piu’ o meno 4 cm; se invece si vogliono formare delle coroncine, bisognera’ tagliare delle strisce lunghe dai 15 ai 20 cm che verranno poi chiuse a cerchio e decorate incidendo e pizzicando la sfoglia con l’apposita pinzetta (o, in mancanza, una forchettina). Si procedera’ allo stesso modo anche per formare le corone piu’ grandi, variando ovviamente le misure delle strisce e la quantita’ del ripieno.
      15. Portare il forno a 200°C
      16. Spennellare i cucciddati con il tuorlo d’uovo battuto ed infornare.
      17. Cuocere fino a che I cucciddati avranno assunto un bel colore dorato.
      18. Decorazione
      19. Se si desidera glassarli, preparare uno sciroppo portando ad ebollizione l’acqua e lo zucchero e continuando la cottura a fuoco basso per altri cinque minuti.
      20. Pennellare I cucciddati appena sfornati con lo sciroppo e lasciar raffreddare.
      21. Se si preferisce, si puo’ decorare con pistacchi tritati e confettini colorati oppure, piu’ semplicemente, spolverare di zucchero a velo.

      Notes

      Non avevo a disposizione pistacchi o confettini colorati e quindi ho semplicemente lucidato i cucciddati a corona con lo sciroppo di zucchero.

      Con queste dosi, ho ottenuto un cucciddato grande (25 cm di diametro), 6 cucciddati a corona piccoli (10 cm di diametro), 6 mezze corone, ed una quarantina di cucciddati a tocchetti.

      3.1
      http://www.cookingplanner.it/2012/12/14/cdb-i-cucciddati-ed-il-profumo-del-natale/

      Qui di seguito l’intero Menu’ delle Feste di Compagni di Blogger

      Antipasti

      • Terrina di anatra e nocciole, il suo foie gras con gelatina di gewurztraminer e pan brioche – Pasqualina http://pasqualinaincucina.blogspot.com/2012/12/terrina-di-anatra-e-nocciole-il-suo.html
      • Stracciatella su carpaccio di orata – Caris http://www.cookingplanner.it/stracciatella-su-carpaccio-di-orata/

      Primi

      • Timballo di pasta in crosta – http://mollicadipane.blogspot.com/2012/12/timballo-di-pasta-in-crosta.html
      • Tortellini in brodo – Daniela http://incucinamirilasso.blogspot.com/2012/12/tortellini-in-brodo-di-cappone.html
      • Chicche di patate cacio e pepe su brodetto di frutti di mare – Antonia http://www.appuntidicucinadirimmel.com/2012/12/chicche-di-patate-cacio-e-pepe-su_12.html

      Secondi:

      • Cappone ripieno – Sara http://www.cookandthecity.it/un-classico-natale-cappone-ripieno
      • Bocconcini di baccalà fritti con insalata di rinforzo – Mariahttp://commeamarostuppane.blogspot.com/2012/12/bocconcini-di-baccala-fritti-con.html
      • Seppia col purè al suo nero, zenzero candito e olio alla vaniglia – Teresa http://www.scattigolosi.com/2012/12/seppia-con-pure-al-suo-nero-olio-alla.html

      Frutta

      • Fantasia di frutta secca ripiena di pasta di mandorle – Assunta http://lacuocadentro.blogspot.com/2012/12/frutta-secca-ripiena-di-pasta-di.html
      • Variazioni di cheesecakes salate con sorprese di frutta fresca – Rossana http://www.cookingplanner.it/cdb-cheesecakes-salate-con-sorprese-di-frutta/

      Dolci

      • Lombardia: Panettone milanese alto  – Assunta http://lacuocadentro.blogspot.com/2012/12/il-panettone-di-leonardo-di-carlo.html
      • Piemonte: Mont Blanc a la moroise – Caris http://www.cookingplanner.it/cdb-e-il-mont-blanc-a-la-moroise/
      • Trentino Alto Adige: Stollen – Pasqualina http://pasqualinaincucina.blogspot.com/2012/12/lo-stollen.html
      • Puglia, Basilicata: Cartellate – Tinuccia http://mollicadipane.blogspot.com/2012/12/cartellate-o.html
      • Emilia Romagna: Spongata-Daniela http://incucinamirilasso.blogspot.com/2012/12/i-dolci-natalizi-di-cdb-la-spongata.html
      • Liguria: Pandolce genovese alto -Sara http://www.cookandthecity.it/cdb-a-natale-i-dolci-il-pandolce-genovese
      • Campania: struffoli – Maria http://commeamarostuppane.blogspot.com/2012/12/struffoli.html
      • Campania: Raffioli alla cassata – Antonia http://www.appuntidicucinadirimmel.com/2012/12/raffioli-alla-cassata_13.html
      • Sicilia: cucciddati – Rossana http://www.cookingplanner.it/cdb-i-cucciddati-ed-il-profumo-del-natale/
      • Calabria: torrone morbido alla mandorla e cedro candito – Teresa http://www.scattigolosi.com/2012/12/torrone-morbido-alle-mandorle-e-cedro.html
    • CDB: Cheesecakes salate con sorprese di frutta

      Dic 7th

      Ancora una volta Caris mi ha aperto le porte del suo blog per permettermi di partecipare staffetta natalizia di Compagni di Blogger e gliene sono grata.  La nostra Tina e Caris prima di me hanno ben spiegato l’iniziativa e, visto che le le mie ricette richiederanno una lunga lettura, mi limitero’ semplicemente a presentarvele. Per questa staffetta ho scelto di presentare la frutta accompagnandola ai formaggi in maniera non del tutto tradizionale, incorporando in ogni preparazione, sia la frutta fresca che quella secca.

      Grazie anche a Luciano Pignataro che ha consigliato per l’abbinamento del vino:

      “Su questo piatto molto moderno di concezione non è facile scegliere l’abbinamento, dipende in quale direzione vogliamo andare. Forse il Fumin di Anselmet, piccola e solida cantinta valdostana, può essere la giusta soluzione.”

    • CDB: I bonbon di baba’ di Rossana Iodice

      Ott 29th

      Ed eccoci alla prima giornata della settimana dedicata, da noi Compagni di blogger, al re dei dolci napoletani, ovvero il babà. La settimana sarà ricca di sorprese e proposte sorprendenti e divertenti ma non mancheranno ricette tradizionali, racconti delle origini del dolce e delle tradizioni. Io sono molto felice ed orgogliosa di poter ospitare, come vi avevo detto nel precedente post (link al post), una nuova compagna di avventure: Rossana Iodice. Sono certa che la sua esperienza, preparazione e generosità nelle spiegazioni saranno di aiuto a tutti noi, così come lo sono sempre sul forum di gennarino. In bocca al lupo Rossana…e che il divertimento inizi!!!”

      Salve, sono Rossana e prima di tutto vorrei ringraziare tutte le amiche di Compagni di Blogger che mi hanno permesso di partecipare a questo progetto, pur non avendo un mio blog, ma soprattutto la mia amica Caris, che mi ha gentilmente ceduto lo spazio qui, nel suo blog. A cominciare da oggi, Compagni di blogger presentera’ un’assortimento di ricette per onorare  sua Maesta’ il baba’ ed io mi permetto di aggiungere una breve nota biografica sul re indiscusso della pasticceria partenopea.

      Le origini del babà – sebbene circondate da leggende e racconti più o meno attendibili – sono indubbiamente legate ad un sovrano vero e proprio, Stanislao Leszczyński, re di Polonia per ben due volte (dal 1704 al 1709 e successivamente dal 1733 al 1736) e ad un pasticciere alsaziano di nome Nicholas Stohrer.

      Per buona parte del suo primo esilio, Stanislao stabilì la sua residenza in un comodo chateau nella cittadina alsaziana di Wiessenbourg, assieme a sua figlia Maria ed una mezza dozzina di servitori. E fu proprio nelle cucine di quello chateau che un giovane del luogo, tale Nicholas Stohrer, cominciò a lavorare come apprendista pasticciere.*

      Di re Stanislao si dice che oltre ad essere un buongustaio, fosse anche un cuoco dilettante. Ed è forse questo che ha dato vita all’ipotesi che fosse stato lo stesso sovrano ad inventare il dolce che oggi conosciamo come “babà”.  Tra i sostenitori di questa teoria, il famoso giornalista culinario Grimod de la Reyniere.  A dissentire, invece, sono proprio i proprietari della pasticceria Stohrer di Parigi, la più antica della capitale francese, fondata dallo stesso Nicolas Stohrer nel 1730.

      http://www.stohrer.fr

      Secondo il loro racconto, fu Nicholas, allora apprendista, a bagnare con vino Malaga una specie di brioche secca polacca, che il re aveva portato indietro da un viaggio in Polonia. Successivamente, Stohrer l’avrebbe anche profumata con lo zafferano e arricchita d’uva di Corinto. Pare che il re, in quel periodo, fosse intento alla lettura delle “Mille e una Notte”, che erano da poco state tradotte in francese da Antoine Galland e che abbia quindi deciso di battezzare questa nuova creazione culinaria dagli aromi reminiscenti l’Oriente, con il nome di Ali Babà, in onore del famoso personaggio di quella raccolta letteraria. 

      Leggende e racconti a parte, “baba” (o babka) non è altro che il nome polacco di un dolce lievitato comune a molti paesi europei: gugelhopf or kugelhopf in Austria, Svizzera e Germania meridionale; bundtkuchen nel resto della Germania e koughlof in Alsazia. Un dolce d’origini antiche, la cui presentazione è resa maestosa dagli stampi alti con le pareti spesso decorate in cui si suole cuocerlo. Preparare dolci lievitati per celebrare gli eventi importanti della vita – e soprattutto per celebrare la Pasqua – appartiene alla tradizione europea. Considerando la diffusione di questo dolce, si può facilmente presumere che il vero merito di re Stanislao sia stato quello di rendere famosa in Francia, con il nome polacco, la versione elaborata nelle cucine della sua residenza.

      Al pasticciere del re, invece, va riconosciuto il merito di aver introdotto il “Babà” dapprima alla corte di Francia – quando nel 1725 si trasferì a Versailles al seguito di Maria Leszczyńska, diventata moglie di Luigi XV – e successivamente ai benestanti frequentatori della pasticceria che aprì nel 1830 in Rue Montorgueil, a Parigi. Il babà rimane tutt’ora il vanto di questa pasticceria.

      Il gusto principale del babà di quei tempi era caratterizzato dalla presenza nell’impasto dello zafferano e dell’uva di Corinto, nonché dalla bagna di vino liquoroso (Malaga o Madeira, come risulta da alcune pubblicazioni). Non si sa con assoluta certezza quando il rum abbia preso il posto dei vini liquorosi.

      A Napoli il babà arriverà parecchi anni più tardi, grazie a Maria Carolina d’Austria, moglie di Ferdinando IV di Borbone, la quale chiamò al suo servizio cuochi francesi facendo sì che la cucina francese divenisse simbolo di eleganza e sinonimo di ricchezza, e quindi promuovendo l’ingresso della figura dei Monzù ( interpretazione dialettale di Monsieur) – ovvero i cuochi francesi d’origine o quelli che avevano imparato da questi ultimi – presso tutte le case nobiliari del regno.

      Questo dolce, una volta prerogativa esclusiva di reali e nobili, oggi è patrimonio della pasticceria tradizionale napoletana.

      *Sweet Invention: A History of Dessert, by Michael Krondl

      Passando al dunque, eccovi la mia ricetta: minuscoli baba’ al rum incastonati come perle in una morbida e ricca ganache di cioccolato.  Per l’abbinamento col vino, Luciano Pignataro dice: “A questo dolce così robusto, in fondo dominato dal cioccolato, proviamo il Moscato di Trani 2008 di Franco Di Filippo, un vino dolce di grande spessore, fresco, complesso, per dare una spinta nel palato a questo dolce.”

      Mi raccomando, dopo aver letto la mia ricetta non perdetevi il Baba’ tradizionale ed i preziosi consigli di Teresa

       

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      CDB: I bonbon di baba’ di Rossana Iodice

      CDB: I bonbon di baba’ di Rossana Iodice

      Ingredienti

        Per I mini baba’ * (dosi per 24 bonbons, preparati con stampi per cioccolato con cavita' semisferische di 4cm di diametro)
      • 125 gr di farina forte
      • 4 uova intere
      • 10 gr di zucchero
      • 30 gr di burro morbido
      • 2.4 gr di lievito disidratato (6 gr di lievito fresco)
      • 2.5 gr di sale
      • Per la bagna al rum
      • 200 gr di acqua
      • 100 gr di zucchero
      • buccia di un’arancia ed un limone
      • 1 cucchiaino di vaniglia
      • Rum scuro a piacere
      • Per l’involucro di cioccolato temperato
      • 250 gr di cioccolato fondente 70%
      • 2.5 gr di Mycryo (burro di cacao micronizzato)
      • 1Per il ripieno di ganache di cioccolato
      • 150 gr di cioccolato fondente 62%
      • 150 gr di panna fresca
      • 1 pizzico di sale

      Procedimento

        Per I mini baba’
      1. Porre la farina, lo zucchero, il lievito, il burro e le prime tre uova nella ciotola di una impastatrice. Avviare al macchina ed impastare fino a quando l’impasto apparira’ incordato.
      2. Aggiungere il sale e le altre due uova, una per volta, lavorando l’impasto a velocita’ bassa fino al completo assorbimento elle uova.
      3. Aumentare la velocita’ a media e continuare a lavorare fino ad ottenere un impasto liscio, lucido e ben incordato.
      4. Foderare una teglia bassa con carta da forno e portare la temperature del forno a 180°C.
      5. Riempire una tasca da pasticciere munita di beccuccio liscio largo circa 1cm con l’impasto preparato.
      6. Estrudere l’impasto su una superficie leggermente unta, tagliandolo man mano in pezzi lunghi circa 1 cm
      7. Arrotondare ogni piccolo porzione d’impasto, piegandone I lembi verso il basso, creando cosi’ una pallina
      8. Adagiare le palline di impasto sulla teglia preparata, coprire con un telo e lasciar lievitare fino al raddoppiamento del volume.
      9. Porre in forno e cuocere fino a che si formi una bella crosta intensamente dorata.
      10. Nel frattempo preparare la bagna.
      11. Per la bagna al rum
      12. Unire in una casseruola l’acqua, lo zucchero e le buccie degli agrumi, portare ad ebollizione e lasciar bollire per un paio di minuti. Rimuovere dal fuoco. Lasciare le buccie d’agrumi in infusion per una decina di minuti prima di eliminarle ed aggiungere il rum scuro.
      13. Non appena I baba’ saranno cotti, immergerli nella bagna ancora calda a cui s, premento con un cucchiaio in modo che rimangano rimangano sommersi per alcuni minuti
      14. Prelevarli con una schiumarola, lasciando cadere lo sciroppo in eccesso, poi appoggiare I minibaba’ a testa in giu’ su un piatto, coprirli e porli in freezer fino al momento della composizione dei bonbon
      15. Per l’involucro di cioccolato fondente temperato con MYCRYO
      16. (Se non si dispone del burro di cacao MYCRYO, si possono seguire queste istruzioni per il temperaggio
      17. Tagliare il cioccolato in scaglie, scioglierlo a bagnomaria, mescolando frequentemente, e portarlo a 40°C-45°C
      18. Rimuovere dal fuoco e lascira raffreddare fino a che il cioccolato avra’ raggiunto I 34°C circa
      19. Aggiungere il MYCRO e mescolare bene.
      20. Preparare gli stampi a mezzasfera, assicurandosi che siano ben puliti e ripassandoli con un panno morbido
      21. Preparare anche un contenitore o una teglia in cui riversare il cioccolato in eccceso
      22. Versare il cioccolato temperato negli stampini, riempiendoli fino all’orlo. Aspettare pochi secondi e poi rovesciare sul contenitore preparato, lasciando cadere il cioccolato in eccesso. Pulire I bordi con una spatula
      23. Lasciare che il cioccolato si cristallizzi
      24. Nel frattempo preparare la ganache del ripieno
      25. Per la ganache di cioccolato fondente 62%
      26. Ridurre il cioccolato in scaglie
      27. Portare ad ebollizione la panna con il pizzico di sale e rimuovere dal fuoco
      28. Versarvi dentro il cioccolato e mescolare continuamente con una spatola di silicone, la ganache dovra’ risultare lucida e priva di grumi.
      29. Lasciare che si raffreddi a temperature ambiente
      30. Composizione dei bonbons
      31. Rimuovere gli involucri di cioccolato dagli stampini e rifinirne I bordi
      32. Versare la ganache di cioccolato in una tasca da pasticciere, munita di beccuccio liscio di circa 1 cm di diametro.
      33. Riempire fino all’orlo le semisfere di cioccolato e adagiare in ognuna un piccolo baba’, premendo in modo da farlo penetrare per quasi meta’ nella ganache.
      34. Si possono consumare subito, ma e’ preferibile un riposo di alcune ore (anche un giorno) in luogo fresco, per permettere ai sapori di amalgamarsi
      3.1
      http://www.cookingplanner.it/2012/10/29/cdb-i-bon-bon-di-baba-di-rossana-iodice/

      *Per la ricetta del baba’, ho scelto di utilizzare quella pubblicata da Rimmel sul forum di gennarino

       

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