Il libro di Ottolenghi e di Sami Tamimi è qualcosa in più di un libro di cucina. Intanto, riconosciamo a Jerusalem il fatto di avere due autori. Io Ottolenghi lo amo, ma Tamimi se lo scordano un po’ tutti ed è un peccato. Lo capisco; quando parlo di Jerusalem, lo chiamo “il libro di Ottolenghi” ma tant’è: lo hanno scritto in due.
Loro, le ricce, son le mie preferite. Soprattutto calde, col guscio croccante e quel ripieno morbido e ricco mangiato tante volte in mezzo alla strada perché non potevo aspettare di arrivare a casa. Le frolle non le vedevo nemmeno se c’era una riccia una giro. Le ho scoperte dopo, con gli anni (ehhh..la vecchiaia porta saggezza, almeno limitato a questo caso).