L’estate c’è ancora, lo so ma sono tornata a Roma, ho ricominciato a lavorare e il mare di Sapri posso solo ricordarlo.
Ma c’è altro che ricorderò di questa estate, le battute dei miei figli. Che forse battute non volevano essere, o forse sì. Sta di fatto che mi dicono cose, ma cose tali, che mi fanno riflettere.
Si dice sempre: questo bimbo è speciale, i bambini sono esseri speciali, etc etc. Ebbene, i miei mi danno l’idea che loro invece sono normali, e forse sono io che, la normalità, l’ho un po’ persa persa per strada.
I miei bimbi, che convenzionalmente su questo blog chiameremo Albertino e La Pasionaria, hanno passato un’estate all’insegna dei loro tempi, dei loro giochi, dei loro spazi, come è giusto che sia. I miti tempi, i miei giochi e i miei spazi staranno lì, da qualche parte; son fiduciosa che prima o poi verranno fuori.
Frasi, dicevamo, tutte loro, che sarà impossibile non ricordare con affetto.
Le perle de La Pasionaria (lei, sette anni, tutte chiacchiere e distintivo)
Titolo: Il potere di Parigi (sottotitolo: starò esagerando?)
“Mamma, ho preso un sasso lungo e stretto e lo dipingerò come un eclair”
Titolo: Desideri irrealizzabili
“senti, ogni tanto dovresti smetterla di parlare!”
“Davverooo???”
Titolo: La precisione (sottotitolo: sto davvero esagerando)
“Mammaaa, vado a fare una torta di sabbia con quella bimba piccola. Bene piccola, ci mettiamo una mousse al cioccolato, una al caramello e una namelaka..per parte croccante usiamo i sassi”
Titolo: Elementare Watson
Lei usa su di me: bisturi finto, una salvietta, una forbice, un cerotto, una garza giocattolo, un elastico.
“Cosa mi stai facendo?”
“Un sistema operativo, mamma.”
Titolo: Consapevolezza
Giocando, con lei, a fare la visita dal dottore.
“Perché mi hai messo il sasso che hai preso a mare lì?” mentre le indicavo lo sterno.
“Perché a volte il cuore è pesante, mamma”
Titolo: La ferrea logica
“Mamma, a me il giorno che piace di più è la notte”
Titolo: E’ un duro lavoro (sottotitolo: ma qualcuno deve pur farlo)
Al mare.
“Perché fai il bagno e nuoti con quella busta di plastica?”
” è una busta mamma, che vuoi che ci faccia? Raccolgo l’acqua, bisogna pur farlo”
Titolo: senilità
“7 anni e non sentirli”
Titolo: Non è proprio fame
Io:” vuoi qualcosa, dopo cena? Un gelato, una granita?”
Lei: ” no, voglio un cuoppo di alici”
Titolo: pensavo fosse amore
Mentre guardava sconsolata fuori dalla finestra, con aria triste.
“che hai?”
“non riesco a decidere quale dei due gemelli mi piace di più”
Le perle di Albertino (lui, 10 anni, ed è arrivato il momento in cui non gli sta bene niente. E per niente, intendo niente)
Titolo: Questioni di minuti
“A ma’, neanche un’ora mi hai fatto stare in acqua! solo 50 minuti. Che sei!!”
Titolo: Le verità
“Mamma, è bello viaggiare, perché viaggiare ti riempie la testa”
Titolo: La serpe in seno
“Facciamo il gioco degli animali? Io sono un koala!”
“E io, chi sono?”
“Tu una seppiolona, mamma”
Titolo: Quando uno ha capito tutto
“io nella vita, voglio sei figli, perché voglio fare sei volte sesso”
Titolo: il giurassico
“ma quando tu da bambina, nei tempi antichi, guardavi la tv, vedevi tutto grigio?”
Titolo: ingiustizia sociale
“vieni a fare i compiti delle vacanze!”
“sono stanco di essere trattato come un servo della gleba”
Titolo: Il paradiso, può attendere?
“Mi lasci dormire???”
“Sono le dieci del mattino, dobbiamo andare al mare!”
“Ho una vita io, il mare può attendere”
Titolo: non ho l’età
“Sia che mi sto massaggiando con lei?
“E che ti ha scritto?”
“Che sono un campione!”
“E tu che hai risposto?”
“Lo so, grazie.”
Titolo: repetita iuvant. Sed scocciant
“basta con questa storia del lavarsi i denti. L’ho già fatto ieri.”
Titolo: prima lo si impara, meglio è.
“ vai a letto”
“perché?”
“perché sì.”
“perché sì non è una risposta!”
“e allora perché la vita è dura”
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Per il suo compleanno, Albertino mi ha chiesto una torta diversa dal solito. Non voleva più la pasta di zucchero (considerata troppo da piccolo) ma voleva una “torta azzurra con tutte le conchiglie”.
Pensa che ti ripensa, ho deciso di provare a fare una glassa lucida sui toni del mare. Per facilitarmi le cose, non avevo un setaccio, non avevo una frusta, non avevo un minipiemer e soprattutto non avevo tutti gli ingredeinti della casa di città. Ma lo scoraggiarsi non è il mio forte, così sono andata a prendermi una glassa lucida di Di Carlo, dal libro Tradizione in evoluzione, con ingredienti facilmente reperibili; ho ribilanciato il cioccolato fondente, sostituendo con quello bianco, e ho aggiunto qualche goccia di colorante azzurro. E glassa lucida azzurra, fu.
Ingredienti
Procedimento