Che si sappia: io, all’educazione musicale dell’Ale e della Dani ci tengo. Si è visto: ho ritenuto doveroso fargli conoscere capolavori come “ai se eu te pego”, che tanto hanno sconvolto ehmm sorpreso le famiglie delle MT girls, quando le hanno “beccate” ad ascoltare (basite) tale capolavoro!Evidentemente il mio destino MTchallenngiano è inevitabilmente legato alla scoperta di geni musicali e quindi non posso esimermi da renderle partecipi di nuove scoperte! E’ una questione di principio!
Qualche tempo fa, nel pieno dei preparativi natalizi, un pomeriggio Albertino ed io eravamo impegnati nell’arduo compito di riscrivere la poesia natalizia, o meglio, lui riscriveva la poesia indicata e io dovevo guardarlo. La Pasionaria, evidentemente presa da spirito intelletualistico, mi guarda con serietà e mi dice : ” Mamma, ora lavoro anche io: mi metto a disegnare”. Prende un foglio e due pennarelli, si siede vicino al fratello e comincia.
La ricotta ce l’avevo ( eh sì che avevo appena fatto i pasticciotti ricotta e pere) e anche buonissima, dato che la mia rifornitrice ufficiale, ovvero la padrona del piccolo alimentari all’angolo dove trovo le cose più impensabili a prezzi altrettanto impensabili, aveva detto sì quando le aveva chiesto se la ricotta era quella che faceva per me. Le nocciole pure…venivano dal viterbese…non erano quelle di Giffoni ma insomma erano buone. Il miele a casa mia non manca mai, avendo un cugino produttore. I fichi erano un problema..ma tempo fa avevo fatto la marmellata di fichi (che tutto erano tranne che bianchi..come si vede dalla foto..ma in fondo era più che passabile). Strutto e cacao mi guardavano insieme alla farina e mi dicevano che tutto sommato potevo provarci: non avevo gli ingredienti di orgine cilentana, questo è vero…ma è anche vero che bisogna promuovere la globalità dei prodotti italiani, le varie zone, l’intercultura, etc etc…insomma, il cannolo cilentano s’aveva da fare. Il cannolo cilentano è uno di quei dolci creati dalla collaborazione di persone molto brave e amanti dei prodotti tipici, come Salvatore De riso e Enzo Crivella, che ti colpiscono per la loro particolarità. Insieme hanno pensato di fare un cannolo che racchiudesse i sapori del Cilento. E’ uno di quei regali che trovi in pochi locali, piccoli e accoglienti…come quando ti aspetti la torta ricotta e pere e Enzo ti propone la ricotta e fichi. Ecco…tu vai lì sperando in un cannolo siciliano e trovi il cannolo cilentano..e fortunatamente non si rimane affatto delusi! Anzi!
Il cannolo cilentano racchiude: il fico bianco del Cilento, le nocciole di Giffoni, la ricotta di capra e il miele delle montagne del parco di Diano. Piccole ma ottime produzioni, che permettono di ottenere un prodotto squisito anche se, per forza di cose, in numero limitato di “esemplari” … ma il problema non si pone! basta andare nel Cilento e mangiarselo!!!! Siccome io però ogni tanto vado in astinenza di questi dolci, ho pensato di riprodurlo, mia maniera ovviamente, dato che la ricetta resta, giustamente, appannaggio degli interessati! E l’ho elaborato usando gli ingredienti che ho trovato qui…quindi diciamo che ho fatto un lontano cugino del cannolo cilentano tanto per non perdere troppo l’abitudine al suo sapore!!!! (insomma, l’avevo fatto per il bocconotto martinese: per par condicio dovevo farlo anche per un dolce dell’altra regione estiva che frequento, eh!)
RICETTA: IL CANNOLO CILENTANO (o una cosa che gli si avvicina)
Ingredienti
Per il guscio
Per la farcia
Procedimento
Certi dolci non vanno dimenticati, lasciati lì in un angolo o peggio modificati secondo le ultime tendenze del momento. Anzi, vanno protetti, riscoperti e amati proprio per le loro origini. Come per le Pastuccelle. Sono dei dolci originari di Acquavella (SA), e in generale del Cilento, che appartenevano alla parte ricca della popolazione e che erano tradizionali a Natale. I poveri sostituivano il ripieno con la farina di ceci. Si tratta di pastine con una pasta sottile e una forma che ricorda quella del sole.
Il ripieno è una farcia ottenuta con mandorle, limone e anice, che rende il dolce molto “scioglievole” al palato e il connubio fra anice e limone l’ho sempre trovato ottimo! Oggi, purtroppo, è difficilissimo trovare questo dolce e, se si trova, il ripieno e sostituito da varie creme al cioccolato famose. Ma non si può definire certo una Pastuccella. Questa ricetta mi è stata tramandata da mia zia (una “maniaca” nel ricercare ingredienti e preparazioni antiche senza apportare modifiche moderne che possano snaturare il dolce) e mi fa piacere condividerlo, con la speranza che possa ritornare in auge come una volta. Mando le pastuccelle ad Ornella, per il solito appuntamento mensile
RICETTA: LE PASTUCCELLE
Ingredienti
Per la pasta (attenzioni alle dosi: io, riportando tutto a un solo uovo e quindi dividendo per 5, ne ho ricavato un bel vassoio):
5 uova (da 66/68 gr)
250 gr di burro
1 bicchiere di vino bianco secco
1,150 gr di farina
Per il ripieno:
1 kg di mandorle pelate (non tostate!)
1 kg di zucchero
600 gr di acqua
scorza di un limone grattata
3 bicchierini di anice
Miele di acacia (o comunque un miele delicato)
cannella
rametto di rosmarino
scorzette di arance (a chi piace)
Procedimento
Impastare le uova, la farina, il vino bianco, il burro sciolto e raffreddato fino ad ottenere un composto liscio ed elastico, coprire e far riposare.
Nel frattempo, tritare le mandorle più finemente possibile. Metterle in una pentola, unire lo zucchero e l’acqua e far cuocere per 10-15 minuti (o comunque fino ad ottenere un composto sostenuto). Aggiungere il limone grattato e l’anice. Far freddare bene.
Formare le pastuccelle:
Utilizzando l’imperia, ottenere una sfoglia sottilissima (io sono arrivata alla penultima) e con un coppapasta tondo (diametro 10 cm) fare dei cerchi. SU ogni cerchio mettere un cucchiaino di composto e ripiegare a mezzaluna, facendo uscire bene l’aria. Con la rotella liscia, fare sul bordo un numero pari di taglietti e con l’indice arrotolare verso il centro un settore sì e uno no (vedere foto..è più facile a dirsi che a farsi). Alla fine si ottengono dei piccoli soli!
Friggere per pochi secondi ogni pastuccella. In un pentolino far sciogliere il miele. Distribuirlo sulle pastuccelle con un rametto di rosmarino (è buonissimo il profumo del rosmarino sul miele) e cospargere il tutto di cannella.