Sono presa da una interessante discussione sul TongZhong starter che stiamo facendo su gennarino, scaturita dalla ricette delle margherite di Wurstel. In più, ultimamente non faccio altro che trovare ricette con questo strater (o water roux) che dir si voglia. Pare che questo metodo sia comparso, anni fa, in un libro di Yvonne Chen, un libro sul pane, che fece scalpore nella comunità cinese! Questo libro, appunto, riportava il water roux, di origine giapponese, come metodo per ottenere un pane leggere e morbido, a lunga conservabilità, che spopola nei paesi orientali.
Ho capito che amo il pane dolce, da quando ho scoperto quello al cocco. E’ buono, leggero, profumato … assomiglia ad una brioche ma è inevitabilmente più leggero!!! E’ la sua sofficità ad avermi conquistato! E quindi è normale che ne stia provando di più tipi! E mi danno grandi soddisfazioni! Non sono impasti facilissimi da maneggiare, però vale la pena!
Il tutto nasce da una domanda della mia amica Ciboulette, alias Elvira, alla bravissima Diletta: “Diletta, hai una ricetta sul pan carrè, per la colazione di mio marito, così evito di compragli quello al super che non si può mangiare” (non era proprio così ma il senso era quello!) Io mi sono subito inserita nella conversazione perché la cosa interessava anche a me.
Il momento è arrivato, inaspettato, un po’ crudele, definitivo. In passato ci avevo anche pensato ma lo svolgersi dell’azione è stato..dirompente, oserei dire, e anche con un finale spiazzante. Parlo dell’innamoramento e relativo fidanzamento. Non di uno solo ma di entrambi i miei figli.
Anni fa , non ricordo dove fossi, vidi la copertina di un libro che mi colpì profondamente: fondo nero e, su un’alzatina trasparente, delle splendide pesche di prato. La scena era tutta per loro: erano semplicemente perfette. In molte pasticcerie si trovavano (e si trovano) le pesche (la denominazione “di Prato” non viene quasi mai aggiunta qui a Roma)…ma si vedeva lontano un miglio quanto quelle della copertina fossero diverse. Ho sfogliato quel libro velocemente, ricordo che avevo pochissimo tempo. Poi all’epoca non avevo ancora la passione per tutti i libri di cucina..quindi lasciai il libro. Me ne sono pentita quasi subito, anche perché non l’ho più ritrovato. Potete quindi immaginare cosa ho provato quando me lo sono ritrovata fra le mani, complice la partecipazione al contest di Simona, cib’arte.