Torta di mele alla violetta

Dic 5th

Scena numero uno:

Entro in cucina,  apro il rubinetto per prendere un pò d’acqua e mia figlia, di due anni e mezzo, mi dice:

“Mamma, fai la torta?”

Scena numero due:

Apro uno sportello del mobile del salone per prendere un piatto :

“mamma, fai doccetto?”

“ma che non lo vedi che prende un piatto? farà la foto no?” risponde il fratello (ormai ha 5 anni: è più consapevole!).

Scena numero tre:

Porto una crostatina, frutto dell’ultimo esprimento, a mio marito. Sta per mangiarla ma alza gli occhi e incontra il mio sguardo indagatore. Si blocca e sembra che abbia quasi timore:

“aspetti che ti dica com’è?” e poi l’addenta con circospezione (non sia mai che non gli piaccia..)

Per la buona pace della mia famiglia, credo sia giunto il momento di aprire un blog!

Su un vecchio numero di Sale&Pepe, c’era la ricetta di una ciambella alle mele e lavanda! L’ho presa e modificata secondo i miei gusti!

La ricetta: Torta di mele alla violette

Ingredienti:

260 gr di farina 00

60 gr di fecola di patate

4 uova medie

300 gr di zucchero

80 gr di olio (io uso quello di riso)

220 gr di the alla violetta

2 mele gialle

1 bustina di lievito

zucchero, fiocchetti di burro e qualche folgliolina di the per la superficie

per la teglia (da 24 cm): burro e pan grattato

Procedimento:

Sbattere le uova con lo zucchero in una terrina, unire l’olio, e il the alla violetta. Setacciare la farina con la fecola e il lievito e unirlo all’impasto. Sbucciare le mele e tagliarle a fette. Ungere la teglia con il burro sciolto e ricoprirla con il pan grattato. Versare l’impasto nella teglia e adagiare le fettine di mela. Cospargere di zucchero, fiocchetti di burro e qualche fogliolina di the. Trasferire nel forno già caldo a 180° e cuocerlo per un’ora e 15 minuti (e comunque fare la prova con lo stecchino).

Ah, dimenticavo….con questa ricetta partecipo al contest Inventa Mela dell’Araba felice!

About the Author,

Maria Grazia Viscito, alias Caris, 39 anni, ingegnere, di Roma, con una grande passione per il cibo e la fotografia, cucina "per legittima difesa"